Una città senza anima,
Alle ore 18 di oggi sabato (ieri, sabato 22 novembre, per chi legge ndr), con una temperatura di 12 gradi ho voluto fare un giro in città per vedere la vivacità delle vie centrali, delle zone degli aperitivi a un mese dal Natale. I portici di Oneglia, poche persone che passeggiavano, idem piazza Dante, via San Giovanni. Sul porto di Oneglia quasi nessuno e pochi ragazzi nella zona del mercato di Oneglia, dove ci sono i locali più gettonati per i ragazzi. A Porto Maurizio, situazione identica, via Cascione pochissime persone, il Prino coprifuoco totale, idem la Marina di Porto. Poi ho fatto un giro nei supermercati di Caramagna e poi Oneglia zona Argine e li ho trovato gli imperiesi intenti agli acquisti soprattutto di alimentari. Questo dimostra e non era necessario lo scrivessi io, che questi centri commerciali hanno svuotato i centri storici del commercio e li hanno resi luoghi dove c’è solo un ricordo di vitalità economica ma solo serrande chiuse e nessuna speranza non solo commerciale ma anche sociale di aggregazione e socializzazione Perché questo fenomeno a Sanremo è meno impartente? Perché, a mio parere, il centro città è vissuto dai commercianti e hanno scelto che i centri commerciali fossero distanti dal centro e comunque in numero e dimensioni inferiori ai nostri. Con l’apertura dei nuovi centri commerciali in zona Ferriere e a seguito e quello di Esselunga nella ex stazione si Oneglia, i due centri storici saranno un deserto totale Penso sia venuto il momento di fare un ragionamento serio su come affrontare il problema, se non vogliamo ridurre la nostra città in un museo di opere pubbliche senza visitatori e senza più una vitalità. La nostra Imperia così bella e così priva di slanci.
Ivan Bracco, consigliere comunale Pd