Attualità - 20 novembre 2025, 07:02

Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, all'asilo nido Magicabula una “Scatola del Tesoro” per celebrare il diritto al nome

Una scatola per riconoscere il primo elemento della nostra identità

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, che si celebra ogni anno il 20 novembre, l’asilo nido Magicabula ha dedicato un progetto a uno dei diritti fondamentali: quello al nome. "Per i bambini della fascia 1-3 anni, concetti come identità, appartenenza e diritti possono essere molto difficili da comprendere -spiega Angela Bucci, titolare con Jessica Sessolo della scuola- per questo il team educativo ha scelto di trasformare un’idea astratta in qualcosa di concreto ed emotivamente significativo".

Il progetto, intitolato “Il mio nome, il mio tesoro”, nasce dalla consapevolezza che il nome è il primo elemento della nostra identità: ci accompagnerà per tutta la vita, ci distingue e, allo stesso tempo, ci racconta. "Anche quando due bambini condividono lo stesso nome, ciascuno lo indossa in modo unico, personale e irripetibile -prosegue Bucci-. Da questa riflessione è nato un contenitore preparato con cura per ogni bambino e pensato come uno scrigno prezioso che custodisce ciò che lo rende unico".

La scatola raccoglie una fotografia, che facilita il riconoscimento di sé; le lettere del nome realizzate su piccoli cartoncini immaginati come monete, per rendere visibile e toccabile ciò che normalmente è solo suono; la lettera iniziale in legno, un oggetto che permette di “sentire” il proprio nome e infine l’impronta digitale del bambino, il segno più personale della propria identità. Aprendo la scatola il bambino inizia un piccolo viaggio di scoperta: "Il momento della consegna è stato emozionante -ricorda-. Una bambina che, guardando la sua fotografia, ha detto con stupore: 'Ma questa sono me!', una frase semplice che racchiude tutta la potenza della scoperta di sé".

A fare da filo conduttore è stata una poesia scritta da un bambino di dieci anni, Andrea, capace, con la sua voce sincera, di ricordare agli adulti il significato di ciò che spesso si dà per scontato. "Ho il diritto di bere e mangiare, tutto questo nessuno può vietare. Lavare, scavare e lavorare ed essere sfruttato, mi rende arrabbiato. La salute del bambino si misura da cuoricino. I bambini hanno bisogno di affetto, ma non una casa senza il tetto. Ho il diritto dell'informazione, ma ricordatevi di darmi un nome! Ho il diritto di andare a scuola, anche se alla scarpa mi manca una suola. Ho il bisogno della mia sicurezza, ma per favore anche un po' di saggezza. Questa filastrocca mi sembra finita, io ve la scrivo con la mia matita".