Appunti di Storia - 16 novembre 2025, 07:02

APPUNTI DI STORIA. Quando anche a Imperia venivano applicate le leggi razziali e si procedeva al censimento degli ebrei

Tempi bui che non devono più tornare

Il racconto di mio padre, sottufficiale dell'Arma adibito al servizio passaporti alla frontiera italo francese, di un episodio relativo ad ebrei che tentavano di raggiungere la Francia già alla seconda metà degli anni Trenta, mi aveva profondamente commosso. Cittadini ebrei dalla Germania e paesi vicini cercavano sempre di più  una via di fuga verso la Francia e le direttive giunte da Roma anche al Prefetto di Imperia erano improntate a non favorire tale movimento. 

Le autorità transalpine, da parte loro, per non avere problemi con il regime nazista e con quello fascista cercavano di arginare tale flusso, se non addirittura  di respingerlo drasticamente. In proposito una nota piuttosto chiara era pervenuta, in particolare, da parte del Prefetto di Nizza che invitava il suo omologo di Imperia a collaborare nei respingimenti, secondo le istruzioni di vertice concordare in quel periodo tra Parigi e Roma

Mio padre e il collega di turno non ebbero il cuore di fermare una famigliola israelita e chiusero un occhio dal momento che l'atteggiamento antiebraico non corrispondeva comunque ai sentimenti della gente.

 Oggi vorrei invece ricordare una nota del Comune di Imperia, datata 9 dicembre 1938 e avente per oggetto "provvedimenti per la difesa della razza italiana" (e in ogni caso intesi in generale a non autorizzare matrimoni con ebrei) in risposta al Prefetto, con la quale si faceva presente di non essere in possesso delle schede del censimento del 22 agosto 1938 di cittadini imperiesi di religione ebraica in quanto temporaneamente assenti dalla città. 

Il Comune di Imperia, al momento retto da un commissario prefettizio, faceva riserva di acquisire notizie di una signora imperiese israelita, certa Carpi Elisa vedova Moscato ancora non individuata e sulla cui circostanza si attendevano istruzioni. Nella prima parte della nota del Comune di Imperia figura un lungo elenco di imperiesi ebrei e loro famiglie sul cui conto vengono riferite dettagliate notizie. L'ombra cupa della persecuzione degli ebrei si allungava in tutta la provincia e colpiva le diverse comunità sparse nella zona da Ventimiglia a Cervo, a Sanremo, a Vallecrosia (forse la più numerosa), a Pieve di Teco e a Imperia. Ancora più grave sarà la situazione dopo l'8 settembre 1943 quando gran parte dei restanti ebrei furono rinchiusi nelle carceri di Imperia e in prevalenza avviati ai campi di sterminio in Germania ed in Europa Orientale.

Pierluigi Casalino