La Riviera dei Fiori affronta un drammatico paradosso: l’industria turistica, colpita dal caro affitti, non riesce a trovare manodopera. Chef, camerieri e operatori faticano a trovare alloggi accessibili, lasciando vuoti cruciali in bar, ristoranti e alberghi.
Di fronte a questa emergenza, Assoturismo Confesercenti di Imperia ha lanciato un progetto di riqualificazione ambizioso: trasformare l’ex Caserma Camandone di Diano Castello in un "Polo dell'Ospitalità Sociale". Il cuore della proposta è la creazione di una "Staff House", una struttura ricettiva pensata specificamente per il personale turistico. Questa soluzione mira a disinnescare la bomba sociale del caro-casa che sta paralizzando il mercato del lavoro locale.
Ma l’idea va oltre la semplice ospitalità per i lavoratori. La caserma, un'area di 10 ettari abbandonata dal 1999, è vista come un'opportunità strategica di sviluppo. Come spiega Sergio Scibilia, vicepresidente di Assoturismo, l’intento è creare un polo che valorizzi l'inclusione e la sostenibilità, offrendo un vero e proprio "turismo etico".
Il progetto completo include: Ostelli per giovani e atleti; Agriresort e strutture per turisti con disabilità; un “Campus per il turismo” per la formazione professionale (scuole alberghiere, ristorazione, management e lingue), formando in loco le figure sempre più difficili da reperire.
La proposta di Confesercenti si inserisce in un dibattito acceso. Sull'area Camandone, infatti, pende da tempo un controverso progetto governativo per la realizzazione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR). Questo piano ha incontrato la ferma opposizione di comitati e sindaci locali, che preferiscono un piano di valorizzazione turistica e sociale per l'ex caserma. I Comuni del Dianese vedono nella Camandone una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico della zona. La proprietà dell'area, che conta 31 edifici, è del Fondo Investimenti per la Valorizzazione (FIV) di Cassa Depositi e Prestiti. Essendo compresa nel Piano Unitario di Valorizzazione (PUV) regionale – che prevede strutture commerciali, sanitarie e turistiche – la strada per il progetto sembra percorribile.
"Siamo fiduciosi che il progetto possa andare avanti, ricercando investitori privati e coinvolgendo più soggetti possibili", ha confermato Leonardo Ceresi, dirigente provinciale Assoturismo, dopo aver ricevuto la disponibilità del sindaco di Diano Castello e la sintonia di molti amministratori.