Pallapugno - 13 novembre 2025, 07:00

Balon d’Or a Samuele Semeria e al tecnico Motosso: trionfo San Leonardo, ma non mancano le polemiche

Il presidente regionale Fipap Giacomo Raineri lamenta l’assenza di invito alla cerimonia: “Ancora una volta constato la distanza tra vertici federali e territorio”

Doveva essere una giornata tutta da incorniciare, quella del Balon d’Or, e in buona parte lo è stata. La San Leonardo ha fatto incetta di applausi e riconoscimenti, chiudendo in bellezza una stagione semplicemente perfetta: Scudetto e Coppa Italia di categoria portati a casa, e ora il sigillo del premio individuale più ambito. Sul palco di Cerreto Langhe sono saliti il giovane talento Samuele Semeria, eletto miglior giocatore della stagione tra i Pulcini, e il suo tecnico Claudio Motosso, premiato come allenatore dell’anno. Due protagonisti assoluti di un’annata trionfale che ha riempito d’orgoglio l’intero vivaio.

Ma la festa, si sa, a volte può lasciare qualche strascico amaro. A rompere l’atmosfera di celebrazione ci ha pensato Giacomo Raineri, presidente regionale della Fipap, imperiese, che lamenta di "non ha ricevuto alcun invito ufficiale alla cerimonia". "Una mancanza di rispetto" che il dirigente non ha gradito affatto.

Ancora una volta – sbotta Raineri devo toccare con mano la scollatura che c’è in questi sport tra vertici federali e territorio. Non ho ancora capito come funziona questa Federazione”.

Parole dure, che arrivano a margine di una stagione in cui il movimento della pallapugno ha mostrato grandi potenzialità ma anche fragilità di sistema. Il presidente non si tira indietro, ma lancia un avvertimento chiaro. “Per ora rimango al mio posto – continua Raineriperché credo che la battaglia per ridare vita a questa disciplina debba essere portata avanti. Ma se un giorno dovessi accorgermi che la mia presenza è inutile, tolgo il disturbo”.

Così, tra sorrisi e frecciate, il Balon d’Or di Cerreto Langhe si chiude lasciando dietro di sé un duplice sapore: quello dolcissimo della vittoria per Semeria e Motosso, e quello un po’ amaro delle parole di Raineri, che riaccendono il dibattito sul futuro della pallapugno giovanile. Una disciplina che continua a regalare emozioni, ma che – come dimostrano le parole del presidente – "ha ancora bisogno di ritrovare unità, dialogo e visione comune".