Si celebra ormai da 25 anni ad Imperia la festa dell'olio nuovo nota come Olioliva, che riprende le grandi tradizioni dell'industria dell'olio in Riviera e in Liguria, tradizioni che risalgono alla radice dei tempi, quando già gli imperatori romani ne erano incantati, ancor prima dell'affermarsi dell'oliva taggiasca. Questo angolo di mondo divenne con tempo la patria dell'olio, conosciuta in tutto il mondo, con i suoi sapori, i suoi profumi e soprattutto con i suoi frantoi, con le sue numerose aziende e soprattutto con la sua dieta semplice e sana.
Ancora oggi di fronte alle sfide della globalizzazione e alla conseguente crisi dei mercati, la risorsa dell'olio resta una occasione di orgoglio e di speranza, una speranza che porta a voler il recupero finalmente di tanti terreni olivati abbandonati: un recupero più che augurabile di fonte ad annate non troppo felici come quella di quest'anno.
All'inizio del XX secolo, inoltre, i primi a unificare letteratura e commercio furono i fratelli Novaro, industriali del celebre Olio Sasso di Oneglia, la cui antica sede accoglie ora i locali della nuova Camera di Commercio. Infatti Angiolo Silvio univa alle casse d'olio il foglio "La Riviera Ligure", che oltre a fare pubblicità, inseriva interessanti articoli con firme di Giovanni Boine, Dino Campana, Emilio Cecchi, Grazia Deledda, Marino Moretti, Aldo Palazzeschi, Giovanni Papini, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Camillo Sbarbaro, Scipione Slataper e Ardengo Soffici.
Ad Oneglia è stato anche allestito un importante museo dell'olio presso la Ditta Carli, che illustra molto bene la produzione e la lavorazione olearia. Anche per tale ragione, Imperia e la Liguria può considerare l'ulivo come uno dei suoi simboli principali