L’idea, più o meno dichiarata, è semplice: “siamo piccoli, i problemi veri ce li hanno le grandi aziende”. In realtà la statistica e l’esperienza sul campo raccontano altro: anche le PMI, soprattutto nei settori manifatturiero, logistica, agroalimentare, sono esposte a rischi significativi, con impatti concreti su persone, continuità operativa e bilancio.
È in questo contesto che la consulenza sicurezza lavoro smette di essere un “lusso” e diventa un investimento di protezione per l’azienda e per chi ci lavora.
Le PMI non hanno rischi più piccoli, hanno meno margini di errore
Una piccola azienda spesso lavora con:
● risorse umane limitate;
● figure chiave che “fanno tutto” (produzione, gestione, sicurezza);
● margini economici ridotti.
Un infortunio grave, un fermo macchina prolungato, un sequestro temporaneo di un reparto per irregolarità possono pesare in modo molto più forte su una PMI rispetto a una grande impresa, che ha strutture ridondate e risorse per assorbire il colpo.
La normativa italiana (D.Lgs. 81/08) non fa sconti alle realtà più piccole: gli obblighi di valutazione dei rischi, formazione, sorveglianza sanitaria, gestione delle emergenze, nomina dell’RSPP valgono comunque. La differenza è che le PMI raramente hanno un ufficio interno dedicato; per questo la consulenza in sicurezza sul lavoro è spesso l’unico modo realistico per gestire un quadro normativo complesso senza perdere il controllo.
I rischi tipici di manifatturiero, logistica e agroalimentare
I settori a cui si rivolge in modo privilegiato un gruppo come Remark — manifatturiero, chimico-farmaceutico, agroalimentare, logistica e trasporti — sono esempi concreti di ambienti in cui i rischi non mancano:
● Manifatturiero: macchine utensili, presse, linee automatizzate, movimentazione manuale carichi, tagli, schiacciamenti, rumore, vibrazioni.
● Logistica e trasporti: carrelli elevatori, transito mezzi, rischi da investimento, lavoro in magazzini con scaffalature, movimentazione ripetitiva.
● Agroalimentare: impianti di lavorazione, superfici bagnate e scivolose, impiego di prodotti chimici per detergenza, celle frigorifere, lavoro su turni.
Non si tratta solo di rispettare la legge, ma di governare rischi tecnici e organizzativi che possono portare a infortuni, contenziosi, danni reputazionali.
Cosa fa la consulenza sicurezza per una PMI
Una consulenza strutturata in sicurezza non si limita a produrre documenti. Il punto di partenza è la valutazione dei rischi, ma l’attività si estende a molti fronti, come mostra anche l’elenco dei servizi offerti da operatori specializzati: valutazione di rischio chimico, cancerogeno, biologico, rumore, vibrazioni, videoterminali, movimentazione carichi, ambienti confinati, gestione appalti, emergenza antincendio, redazione POS e così via.
Per una PMI, consulenti esperti in sicurezza in ambito lavorativo possono:
● analizzare processi e layout per individuare i rischi reali;
● supportare nella valutazione dei rischi e nella redazione del DVR;
● definire misure tecniche e organizzative concretamente applicabili;
● aiutare a costruire un piano di formazione coerente con mansioni e rischi;
● affiancare il datore di lavoro nella gestione di ispezioni e rapporti con gli enti di controllo.
Gruppi con oltre 35 anni di esperienza e più di 5000 aziende servite, come Gruppo Remark, dichiarano proprio questo tipo di approccio integrato: sicurezza, ambiente, medicina del lavoro e formazione che lavorano insieme per semplificare la vita alle imprese.
Infortuni, fermi produzione, sanzioni: i costi nascosti
Chi vede la consulenza sicurezza solo come un costo spesso non considera i costi indiretti di un sistema di prevenzione inefficace. Alcuni esempi:
● un infortunio comporta assenze, sostituzioni, calo di produttività, possibili premi assicurativi più alti;
● un macchinario non conforme o non correttamente mantenuto può causare fermi inattesi di produzione;
● un’ispezione con esito negativo può portare a prescrizioni, sanzioni amministrative, nei casi più gravi sospensione dell’attività e profili di responsabilità penale.
Come sottolineano realtà che operano a fianco delle imprese su tutto il territorio nazionale, una gestione efficace della sicurezza non riduce solo i rischi per i lavoratori, ma anche i rischi economici e legali per l’azienda.
La consulenza sicurezza lavoro, in questa prospettiva, diventa una polizza di prevenzione: aiuta a evitare situazioni che costerebbero molto di più del servizio stesso.
Perché esternalizzare la sicurezza può essere una scelta intelligente
Il D.Lgs. 81/08 prevede che il datore di lavoro nomini un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), figura che può essere interna, esterna o, in alcuni casi, lo stesso datore di lavoro.
Nella pratica, molte PMI scelgono un RSPP esterno, spesso all’interno di un servizio di consulenza più ampio. Le ragioni sono concrete:
● difficoltà per il datore di lavoro di restare aggiornato su tutta la normativa;
● mancanza di tempo per seguire in modo continuativo sopralluoghi, formazione, aggiornamenti del DVR;
● necessità di competenze tecniche specifiche (rumore, vibrazioni, agenti chimici, atmosfere esplosive, ecc.).
Servizi di consulenza RSPP esterno come quelli descritti dal Gruppo Remark mostrano come un team di tecnici qualificati possa affiancare l’azienda nella valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi, mantenendo il datore di lavoro al centro delle decisioni ma senza lasciarlo solo nella complessità normativa.
Non solo adempimenti: cultura aziendale e competitività
Un aspetto spesso sottovalutato è l’effetto della consulenza sicurezza sulla cultura aziendale. Un consulente che lavora nel tempo con la PMI può:
● favorire la partecipazione di lavoratori e preposti nella segnalazione dei rischi;
● integrare sicurezza e organizzazione del lavoro, evitando che le procedure restino “sulla carta”;
● collegare formazione, sorveglianza sanitaria e misure tecniche in un quadro coerente.
I gruppi che operano da anni nel settore, come Remark, presentano la sicurezza sul lavoro non solo come un obbligo, ma come un elemento di qualità del lavoro e di affidabilità verso clienti e partner. Un’azienda che dimostra di investire in prevenzione può essere percepita come più solida e responsabile lungo tutta la filiera produttiva.
Un alleato strategico per la continuità dell’impresa
Per una PMI, scegliere di affidarsi a una consulenza in sicurezza sul lavoro non significa delegare le proprie responsabilità, che restano in capo al datore di lavoro, ma dotarsi di un alleato competente in un ambito dove gli errori possono essere molto costosi. La presenza di un partner strutturato, con esperienza su migliaia di aziende e settori diversi, permette di anticipare problemi, pianificare interventi, governare scadenze e costruire nel tempo un sistema di prevenzione più robusto.
In questa prospettiva, la consulenza sicurezza non è un lusso, ma una scelta di tutela e continuità: aiuta la piccola impresa a restare sul mercato in modo più stabile, riducendo i rischi per le persone e per il futuro dell’azienda stessa.
Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.