Una scuola di musica per plasmare i giovani talenti imperiesi impegnati nei vari generi musicali, dal rock al pop, passando per la specializzazione jazz.
L'iniziativa è della Jazz Ambassadors Big Band di Imperia (intitolata al compianto maestro Emilio Lepre), per festeggiare il decennale della fondazione, che risale al 1979. I corsi avranno inizio il 16 novembre e si terranno tutti i sabati pomeriggio, sino a primavera, presso lo studio di registrazione Room Ore di Tino Garibbo, ad Artallo. "Non è possibile affrontare il jazz, se non attraverso il possesso di basi musicali più ampie - conferma Leo Lagorio della Jazz Ambassadors Big Band - la mia esperienza è significativa: provengo dai gruppi rockettari del '68 e poi sono passato al jazz".
Saranno impartite nozioni su tutti i maggiori strumenti. I corsi più richiesti sono quelli di chitarra (docente il genovese Armando Corsi), tastiere (con il pianista Mauro Barabino), batteria (Roberto Paglieri). Altre materie: basso (Walter Ferrandi), musica d'insieme, jazz e improvvisazione (lo stesso Lagorio e il trombettista Gian Paolo Casati di Genova, che con Barabino e il saxofonista Cesare Marchini costituisce anche uno dei prestigiosi rinforzi della Big Band), storia della musica jazz (Omero Barletta).
Quinta classificata al Festival dei gruppi emergenti nazionali di Forlì (ma prima fra i complessi amatoriali), un repertorio che spazia dagli anni '30 e '40 a Duke Ellington, Count Basie, Dizzy Gillespie, tra i 12 e i 15 concerti all'anno anche al di fuori della provincia di Imperia, la Jazz Ambassadors Big Band è ormai punto di riferimento per gli appassionati di tutta la Riviera di ponente. Nel cassetto della band (16-17 elementi, fra cui un paio di ragazze), c'è un sogno ambizioso: incidere un disco per celebrare il decennale. Il progetto è stimolante, ma per realizzarlo occorrono almeno due, tre mesi di lavoro e sei milioni i lire.
"Un impegno e una spesa eccessivi, per chi, come noi, suona per hobby, e non ha neppure una sede - racconta Lagorio - occorrerebbe trovare qualche contributo, sponsor pubblici o privati da enti pubblici o da qualche privato". Per Leo Lagorio, autore di pezzi molto apprezzati, come la suite Sequenze e la ballade Babà-Show, arrangiati dal musicista ungherese Victor Burghardt, che forse li diffonderà in Germania), Triplette, il cui arrangiamento è stato curato dal trombonista Nino Calcagno, lasciare un documento dell'attività dell'Ambassadors sarebbe una grossa soddisfazione. "Oltre ai miei brani, il disco potrebbe accogliere qualcosa di Duke Ellington, Gillespie, Gershwin e Brubeck", suggerisce il musicista imperiese.