Accadde Oggi - 22 ottobre 2025, 07:02

ACCADDE OGGI, 22 OTTOBRE 1980. Imperia, sentenza rivoluzionaria: per il pretore i parchimetri sono illegali perché non "garantiscono la custodia dell'auto"

Annullata multa dei vigili urbani. Promotore della crociata un panettiere di Vessalico

Foto dal gruppo Facebook Imperia che fu!

Si chiama Giuseppe, ha 35 anni, ed è titolare di un panificio a Vessalico, Valle Arroscia: è lui l'automobilista a cui il pretore di Imperia, Antonio Pinna, ha riconosciuto le ragioni per non pagare il parchimetro. Secondo la sentenza, destinata a far discutere e a determinare a cascata chissà quali altri effetti pratici, sborsare soldi per i parcheggi a pagamento non è obbligatorio in quanto i parchimetri, appunto, sarebbero illegali, non garantendo all'utente la custodia del veicolo. Giuseppe è diventato un personaggio popolare, a Imperia: tutti lo fermano, gli vogliono stringere la mano, si complimentano con pacche sulle spalle.  Ma come ha fatto a vincere la battaglia legale con il Comune?

"Non è stato poi così tanto difficile - confessa l'uomo - non ho pagato la multa che mi sono trovato sotto il tergicristallo della macchina, ho poi ignorato anche la successiva raccomandata speditami dal comando dei vigili urbani, quindi, quando dalla Prefettura mi è pervenuta l'ingiunzione di provvedere al saldo della contravvenzione, ho scritto un esposto in carta semplice alla sezione civile della Pretura, e ho spiegato che, per me, il verbale era illegittimo. Tutto qui. Non ho dovuto sostenere alcuna spesa: non è stato necessario neppure rivolgermi ad un legale".

Padre di due bambini, Giuseppe ha iniziato la causa, sebbene la moglie non fosse molto d'accordo. "lo, invece, sono sempre stato sicuro di farcela. Casi analoghi si erano già verificati a Livorno, Bergamo, Chiavari Savona e Albenga. C'è voluto un anno e mezzo, ma, alla fine, il magistrato mi ha dato ragione. Mi ero stancato di prendere  multe. Pago già la tassa di circolazione per usare l'auto, perché dovrei pagare anche per stare fermo? Mi sembra un controsenso".
E cosi, anche durante i lunghi mesi di attesa di un responso che, in provincia di Imperia ha costituito un precedente ed è stato accolto con parecchio clamore, il fornaio ha continuato a parcheggiare la sua Citroen per le vie di Imperla senza azionare le colonnine mangiasoldi.

"Raddoppiare il numero dei sorveglianti, come è stato proposto dal Comune - prosegue Giuseppe - non serve a niente: per attuare un efficace servizio di custodia, bisognerebbe che ogni parcheggio fosse guardato a vista da qualcuno. Continuare ad elevare contravvenzioni significa non tenere in alcuna considerazione l'operato del magistrato".

Ma gli automobilisti possono stare tranquilli. Dopo la sentenza del dottor Pinna è pressoché escluso che possano essere prese sanzioni nei loro confronti. Presso la Prefettura, le multe giacenti e oggetto di ricorso sono circa 700 ma, anche se ci sono cinque anni di tempo per dare corso alle ordinanze, è molto probabile che le pratiche verranno archiviate. In teoria, la Prefettura non è obbligata a rispettare la sentenza, e potrebbe provocare il ricorso dell'automobilista al Consiglio di Stato per ottenerne l'esecuzione, ma, data la chiarezza della decisione del pretore, che lascia ben poche vie d'uscita, è assai improbabile che ciò accada. 

Che succederà dunque, d'ora in avanti, a chi si serve dei parchimetri, senza metterli in funzione? Il Comune può ancora multare i trasgressori, ma questi possono seguire l'esempio di Giuseppe, senza timore di conseguenze. Dopo 60 giorni, infatti, la vertenza passa di competenza della Prefettura che, tuttavia, sembra intenzionata a non contraddire il disposto del magistrato.

Giorgio Bracco