Arriva anche a Imperia un’iniziativa già diffusa in tutto il mondo, che, almeno a prima vista, potrebbe sembrare uscita da un romanzo gotico Nasce infatti alla Libreria Ragazzi di Oneglia il 'Death Café”; un appuntamento dove si parlerà di morte senza tabù, tra tazze di tè fumante e biscotti al burro.
A guidare le conversazioni sarà la dottoressa Gabriella Manfredi, professionista che di vita e di fine vita se ne intende: nella sua carriera si è infatti occupata di cure palliative e accompagnamento alle persone nel loro ultimo tratto di cammino.
L’idea, per quanto insolita, nasce da un movimento internazionale che invita a riflettere sulla morte per imparare a vivere meglio. Il primo Death Cafè si è tenuto nel 2011 a Londra per mano della psicoterapeuta Sue Barsky Reid, e da allora se ne sono svolti migliaia in tutto il mondo (appuntamenti su www.deathcafe.com). L’idea nasce dall’esperienza del sociologo ed etnologo svizzero Bernard Crettaz che già nel 2004 organizzò i Café Mortels il cui invito era quello di parlare di morte al bistrot.
Diffusi soprattutto nei Paesi anglosassoni e scandinavi.
Ma niente paura: non si tratta di un convegno funereo né di una seduta spiritica — piuttosto, di un momento di confronto libero e umano, dove si può ridere, commuoversi e magari scoprire che la fine fa meno paura se la si guarda in faccia.
Curioso il regolamento: i giornalisti non sono ammessi, a meno che non partecipino come... semplici mortali, e non si può raccontare a terzi ciò che accade durante il dibattito. Un piccolo segreto condiviso, insomma, tra un pensiero esistenziale e un pasticcino.
Il primo incontro è in programma venerdì 24 ottobre alle ore 17, con massimo 14 partecipanti, solo su prenotazione. È prevista una quota di 5 euro per un piccolo rinfresco – perché anche davanti all’inevitabile, un po’ di dolcezza non guasta mai.