Con il professor Lanteri, arabista, affrontammo anche sulla cessata rivista Imperia news magazine il problema degli arabismi nella lingua italiana e in Liguria, in particolare nel Ponente ligure. Un tema tutt'altro che marginale ed, anzi, rilevante per conoscere meglio la storia di un mondo che raccoglie i contributi di aree linguistiche non necessariamente separate, ma capaci di compenetrarsi in modo impensato. Il dibattito sulle influenze dell' escatologia islamica sulla Divina Commedia di Dante ha allargato confini di studio che Luciano Gargan e Maria Corti hanno portato alle estreme conseguenze della ricerca.
Anche chi scrive in diversi interventi sul web ha ripreso ed approfondito i rapporti tra Dante e l'Islam prima e durante le recenti celebrazioni dantesche soprattutto su Asino Rosso e sul Centro Dantesco di Ravenna.
Per tornare agli arabismi nella dialettologia ligure con particolare riferimento a quella del Ponente, ricordo in proposito pure i miei personali articoli su altre riviste locali nel corso degli anni. Sulla complessità del tema sono stati versati fiumi di dibattiti e di confronti e la circostanza fa del Ponente ligure un crocevia di civiltà e di costumi che rendono la zona un archivio di notizie circa l'evoluzione delle comunità locali, muovendo dall'Alto Medioevo al Rinascimento e all'epoca moderna.
Un momento in cui tempo e cultura si coniugano in maniera straordinaria. Quando si dice che i liguri in fondo parlano arabo non si va lontano dal vero . Non è un caso infatti che gran parte dei termini liguri traggano origine dalle voci orientali che nei secoli hanno risuonato nell'humus culturale locale, inserendosi nel già ricco patrimonio precedente.