Passerella istituzionale questa mattina sulla banchina Anselmi, all'interno del villaggio delle Vele d'Epoca in partenza domani, dove il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, e l’amministratore unico di Marina di Imperia, Stefano Gandolfo, hanno ufficializzato la concessione sessantacinquennale del porto turistico.
L’atto è stato formalmente siglato in mattinata e rappresenta un passo decisivo verso la realizzazione di un’opera ambiziosa. Tuttavia, sull’intera operazione, secondo le opposizioni, penderebbe l’ombra di un ricorso al TAR, atteso nelle prossime settimane, relativo alla richiesta di eliminazione delle strutture fisse a uso commerciale dalla banchina di Oneglia, in particolare i silos del cemento. Due situazioni distinte, è vero, ma che secondo le minoranze, potrebbero, convergere.
Una questione che potrebbe incidere in modo significativo sui tempi della realizzazione del progetto. Secondo quanto illustrato dall’amministrazione comunale, il 'nuovo' porto turistico prevede 1.235 posti barca (di cui 782 destinati al turismo e 453 riservati ai residenti locali), una Hall del Mare con hotel a 5 stelle, uno Yacht Club e strutture ricettive, residenze di pregio, spazi per le forze dell’ordine e attività commerciali, parcheggi, aree verdi, cantieristica navale, una passeggiata pedonale e impianti sostenibili dal punto di vista energetico e ambientale.
Il progetto prevede un investimento complessivo di 159 milioni di euro, "interamente coperti da vendite immobiliari e capitali di partner privati, senza ricorso al credito bancario". La durata stimata dei lavori è di 7 anni, con 12 milioni di euro destinati a opere pubbliche accessorie. Resta da capire quale sarà l’impatto delle decisioni giudiziarie sul futuro della parte commerciale del porto e, in particolare, sull’eliminazione dei silos a Oneglia.