A seguito dell'episodio di sversamento di liquami in mare avvenuto il 17 agosto scorso nei pressi della foce del torrente Varcavello, che ha costretto il sindaco Cristiano Za Garibaldi a emettere un’ordinanza di divieto di balneazione il 21 agosto, le opposizioni consiliari alzano la voce.
I gruppi 'Diano Marina' e 'Diano Domani' hanno presentato alla presidenza del consiglio comunale una formale richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico sul tema 'Situazione della rete fognaria e ripercussioni sulla salubrità delle acque'.
Una richiesta che si inserisce in un contesto già segnato da tensioni : "Abbiamo più volte chiesto all’Amministrazione di intervenire con serietà sulla rete fognaria, ma siamo rimasti inascoltati», sottolineano i due gruppi, che ora tornano alla carica.
L’episodio, che ha avuto ripercussioni evidenti sull’immagine turistica della città in piena stagione estiva, viene considerato "non più tollerabile", e le minoranze parlano apertamente di "situazione potenzialmente pericolosa per la salute pubblica e dannosa per l’economia locale".
Nel mirino, l’assenza di un piano organico e strutturale di risanamento: "È arrivato il momento di affrontare questo problema con responsabilità e senza ulteriori rinvii. Servono interventi concreti e una visione strategica: la città non può permettersi ulteriori figuracce e rischi sanitari".
L’opposizione chiede ora che il dibattito avvenga in un clima di trasparenza e collaborazione, ma mette anche in chiaro che non accetterà più risposte evasive. "Serve un’assunzione di responsabilità politica e amministrativa. Diano Marina non può più navigare a vista".