Economia - 26 agosto 2025, 13:48

Oro: cosa si intende per carati?

apire cosa significa aiuta a leggere il valore reale di un gioiello e a scegliere con consapevolezza, tra fascino estetico e solidità.

Quando si parla di oro, la parola carati compare subito. È la misura che rivela quanta parte del metallo è oro puro e quanta è composta da altre leghe. Capire cosa significa aiuta a leggere il valore reale di un gioiello e a scegliere con consapevolezza, tra fascino estetico e solidità.

Origine e significato del termine "carati" nell’oro

Un tempo, per misurare l’oro, non c’erano bilance di precisione, ma semi di carrubo. Sembrerà strano, ma il loro peso uniforme li rese un’unità di misura nel commercio di metalli e gemme. Da qui, dal greco kerátion e dall’arabo qīrāt, nasce il termine “carato”.

Oggi la parola ha due significati distinti: per le gemme indica il peso, per l’oro la purezza. Questa distinzione si è affermata nel Medioevo, quando mercanti e orafi del Mediterraneo sentirono la necessità di uno standard universale. E così, quel piccolo seme è diventato il metro della ricchezza.

Come si misura la purezza dell’oro in carati

La scala è semplice: 24 carati corrispondono all’oro puro al 99,9%. Un metallo così malleabile da potersi piegare con le dita, ma troppo tenero per resistere alla vita di tutti i giorni. Ecco perché, per i gioielli, si preferiscono leghe con altri metalli come rame, argento o palladio.

L’oro 18K (75% di oro) è il compromesso perfetto: brillante ma resistente. Il 14K (58,5% oro) è più robusto e meno giallo, mentre il 9K (37,5% oro) sacrifica purezza per una durezza che sfida il tempo. La caratura non influisce solo sul valore, ma anche sul colore: più oro, più calore nella tonalità.

Carati e valore dell’oro: il legame tra purezza e prezzo

In borsa, l’oro vale a peso… di purezza. Le quotazioni internazionali si riferiscono sempre all’oro 24K, e da lì si calcolano i valori delle altre leghe. Un bracciale in 18K avrà un valore intrinseco maggiore di uno in 14K, ma il prezzo in gioielleria può ribaltare le logiche di mercato.

Il design, la firma di un grande marchio, la complessità di una lavorazione o l’uso di oro etico possono far lievitare il costo anche di un pezzo con caratura più bassa. È la dimostrazione che il carato è solo una delle variabili che pesano sul prezzo finale.

Come riconoscere e scegliere l’oro in base ai carati

Il primo indizio è il punzone: un numero inciso che racconta la purezza. 750 significa 18K, 585 corrisponde al 14K, 375 al 9K. Queste “firme segrete” si nascondono all’interno di un anello o vicino al fermaglio di una collana. Tuttavia, secondo Mvsgioielli.it compro oro di Roma particolarmente apprezzato, tra i metodi più usati dai professionisti per confermare la presenza di oro c’è anche il test dell’acido, rapido ed efficace, che offre una verifica immediata della lega.

Per chi investe, l’oro ad alta caratura è la scelta più sicura. Per chi lo indossa ogni giorno, meglio un 14K o un 18K, capaci di resistere agli urti e conservare la bellezza. In ogni caso, il rivenditore deve essere affidabile e fornire un certificato di autenticità.

Alla fine, scegliere un gioiello in oro non è solo una questione di numeri: è decidere quale storia, quale valore e quale emozione portare con sé.











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