Nella calura di un'estate scoppiettante, a Imperia esplode il caro-pizza. Proteste, lettere e telefonate dei turisti a giornali e radio locali a causa dei conti troppo salati pagati in pizzeria.
Già scattati controlli e sanzioni. In un locale di Borgo Marina due persone avrebbero pagato un conto stellare di ben 38 mila lire. Altri casi segnalati in città, sia a Porto Maurizio sia a Oneglia. Cenare in pizzeria, spesso e volentieri, costa di più che consumare una ricca cena in trattoria o al ristorante. Soprattutto se il menu va oltre la classica napoletana o margherita e si arricchisce di pesce o carne. "La verità è che le pizzerie dovrebbero sfornare solo pizze - spiega Manlio Zaccarini dell'Unione Commercianti - ma la licenza è generica. In pratica possono fare i menù dei ristoranti, con orari differenti".
Il più delle volte, però, i listini sono esposti nei punti meno visibili dei locali, a volte persino dietro le porte. Insomma, in pizzeria è decisamente raro trovarsi la carta con i relativi prezzi direttamente sul tavolo. "Quanto alle tariffe, le stesse vengono stabilite durante riunioni periodiche - precisano all'Unione Commercianti - ma solo per le pizze. Gli altri generi alimentari sono liberi. I clienti dovrebbero perciò controllare il conto con i prezzi indicati nei listini".
Molti gestori aggirano questo ostacolo con la formula "secondo quantità", ragion per cui diventa difficile fare contestazioni. "In una pizzeria di Borgo Marina, in due, abbiamo speso 38 mila lire: prosciutto e melone, carne con patate fritte, vino, macedonia. Un furto", conferma una giovane turista piemontese. Ma le proteste arrivano anche dagli imperiesi.
"In questi locali si mangia quasi sempre su tovaglie di carta e non ci si può fermare più di tanto perché c'è gente che aspetta di prendere il tuo posto - si lamentano in diversi - per un misero contorno di patatine fritte si spendono anche 2.500 lire: servizio e ambiente non valgono certo quello che si spende". Stesso discorso, o quasi, anche nel locali notturni.
"In un night di Imperia - fanno sapere dalla Questura - per 16 consumazioni i clienti si sono sentiti chiedere ben 240 mila lire. Si sono quindi di pagare e hanno richiesto il nostro intervento. Alla fine il conto è sceso della metà".
"Chi pratica prezzi esagerati sbaglia, sia che lo faccia con i clienti abituali sia che si metta a tartassare i turisti - racconta il gestore di un locale portorino - l'avventore locale dovrebbe essere trattato bene perché rappresenta un capitale costante e i turisti sono diventati preziosi, non è il caso di spaventarli ulteriormente. Chi va in pizzeria lo fa per risparmiare, non lo si può spennare".

