Il futuro del sistema portuale ligure è stato al centro di un importante incontro che ha visto protagonisti i rappresentanti dei 'camalli' e dei sindacati, ricevuti nella sede regionale di piazza De Ferrari.
Ad accoglierli, una delegazione istituzionale di peso, composta da Marco Bucci, l'assessore Paolo Ripamonti, il consigliere Alessio Piana e il capo di gabinetto Massimiliano Nannini. L'oggetto della discussione è di primaria importanza strategica per l'intera regione: l'ingresso del porto di Imperia nell'attuale Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che già include i porti di Genova e Savona.
Questa mossa non è isolata, ma si inserisce in una visione più ampia. L'integrazione di Imperia è vista come un passo fondamentale per la creazione di un "sistema ligure a quattro porti", un modello che mira a ottimizzare la gestione e le risorse dell'intera fascia costiera. Ma le ambizioni non si fermano ai confini regionali. Il progetto è concepito anche per contribuire a un più ampio rafforzamento del Nord Ovest italiano, in un'ottica di crescita della competitività a livello internazionale.
L'obiettivo dichiarato è l'incremento della capacità dei porti liguri di competere non solo nel bacino del Mediterraneo, ma anche su scenari globali. Un sistema portuale più unito e coordinato potrebbe infatti tradursi in maggiore efficienza, capacità di attrarre investimenti e volumi di traffico, posizionando la Liguria come snodo cruciale per il commercio marittimo.
La presenza dei camalli e dei sindacalisti al tavolo delle trattative sottolinea l'importanza di considerare gli impatti sociali e lavorativi di tali decisioni strategiche. Le trasformazioni nel sistema portuale hanno dirette ricadute sull'occupazione e sulle condizioni di lavoro, rendendo il dialogo con le rappresentanze dei lavoratori essenziale per garantire una transizione equa e sostenibile. L'incontro di Genova segna un momento cruciale nel percorso di ridefinizione e potenziamento delle infrastrutture portuali liguri, con l'ambizione di proiettare la regione e il Nord Ovest in una dimensione di maggiore competitività globale.