Meteo - 13 giugno 2025, 15:00

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo per il fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Blocco circolatorio, anticiclone a Omega, la configurazione peggiore. Al di là dei possibili temporali tra domenica e lunedì al Nord, nulla cambierà

Un occhio al cielo. Le previsioni meteo per il fine settimana a cura di Stefano Sciandra

Buon pomeriggio ai nostri Lettori. Eccoci al consueto appuntamento del venerdì, secondo quella che è la nostra linea ovvero quella di proporre bollettini due volte la settimana, il lunedì e il venerdì, quando le situazioni meteorologiche sono assodate e tali che con una previsione abbracci tranquillamente più giorni. Tutto procede secondo quanto contemplato, ovvero con il graduale raggiungimento del picco di questo primo passaggio estivo, che nel corso del fine settimana raggiungerà valori elevati in termini di temperature e di afa.

SITUAZIONE - Ribadisco il concetto che sino a questo momento il nostro territorio sta beneficiando, rispetto ad altre aree, del contributo marino che ha consentito di limitare sia le termiche sia il disagio fisiologico, grazie alle brezze e alla temperatura del mare ancora relativamente fredda dopo il lungo periodo di instabilità. Ovviamente questo benefit andrà ad esaurirsi per poi lasciare spazio alla classica estate africana che ormai da molti anni ci contraddistingue. Ancora una volta ritengo necessario sottolineare come poi in realtà il quadro resti inalterato praticamente tutto l'anno. Ovviamente nel periodo invernale ci si rende meno conto dal punto di vista materiale di quelli che sono gli effetti, ma i sopra media sono praticamente costanti. Si va sotto media solamente in presenza, laddove si manifestino, di fenomeni instabili che ovviamente portano refrigerio, collegati a depressioni che anche di recente si sono ripetute con costanza su buona parte del territorio italico, ma il contesto termico alla fine resta inalterato in sede di bilancio. Lo spostamento che da anni l'anticiclone africano ha assunto a livello di latitudine e la sua ingombrante e costante presenza nel bacino del Mediterraneo è il vero metronomo di quello che è il clima attuale. 

PROIEZIONI TRA STATISTICA E BUON SENSO - Ovviamente l'occhio butta uno sguardo sulle proiezioni estive (mesi di luglio e di agosto) che vanno interpretate come linea di tendenza. Il lunghissimo periodo, come ho più volte ripetuto da quando è nata questa rubrica, si basa sull'analisi da parte dei centri di calcolo, di dati statistici che, gradatamente vanno aggiornandosi. Nel recente passato gli stessi si sono ancora basati su numeri inseriti facenti riferimento a un'epoca che oggi non esiste più. Andando avanti il nuovo stato delle cose comincia a essere letto anche dai computer. Non stupisce quindi vedere modelli che inquadrano quella che è la situazione attuale, come un quadro costante che caratterizzerà l'intera estate. 

Se prendiamo il modello GFS durante i prossimi 60 giorni scorgiamo solamente un paio di interferenze con l'egemonia anticiclonica, quindi la solita estate borderline. Come detto si tratta di proiezioni, ma il buon senso e la collocazione del "Gobbo", finiscono per avvalorare questi scenari. Non dimentichiamo che i temporali di calore, da sempre esistiti nel periodo estivo, soprattutto a ridosso dei rilievi, oggi purtroppo assumono un carattere estremamente diverso da quelli del passato. La fenomenologia estrema è il semplice risultato di un contrasto sempre più accentuato tra infiltrazioni fresche e masse d'aria calda presenti che innescano eventi magari di breve durata, ma forieri di precipitazioni intensissime, grandine, downburst, e uno di questi si sta delineando proprio sul finire del fine settimana nel passaggio su lunedì 16 giugno. 

Inutile postare mappe, mi limito a una immagine elementare. Ecco perché si chiama "Gobbo" e la sua distensione a Omega significa blocco circolatorio. Forse dal 25 spostamento a Est che lascerà l'Italia più scoperta a infiltrazioni meno calde per qualche giorno, ma è bene non fidarsi
 

MONVISO CANALE COOLIDGE - Avrete appreso dai tg nazionali dell'ennesimo incidente verificatosi in alta montagna. Stavolta è accaduto nel canale Coolidge sulla parete nord del Monviso (3841 m) che ben conosco avendo casa da molti anni proprio ai piedi di questa montagna. Una situazione non troppo imprevista considerato che i due alpinisti quasi sicuramente sono stati travolti da una scarica franosa, in un canale che da tantissimo tempo registra regolarmente questo tipo di fenomeno, canale sottostante a quello che un tempo era occupato dall'omonimo ghiacciaio pensile. 

Faccio presente che lo zero termico in questi giorni in queste aree non è mai sceso sotto i 4000 m neppure di notte e quindi torniamo al classico discorso del permafrost che ormai non esiste più e la tipologia di montagne prevalentemente rocciose, come appunto Monviso e Cervino, vengono costantemente interessate da crolli che alla lunga ne modificheranno la morfologia oltre ovviamente alle vie di accesso, come accaduto proprio sul Cervino già nel 2003, quando nel corso della famosa estate che ha segnato un po' il punto di svolta, crollò la Cheminée proprio sotto la capanna Carrel, modificando la Cresta del Leone via normale italiana di accesso alla Gran Becca

PREVISIONE - Oggi è venerdì 13, Vi ricordo il titolo del bollettino di lunedì...! A integrazione aggiungo che Loretta Goggi dovrebbe modificare il brano che cantava nel 1981: "Maledetta Primavera", cambiando la stagione...! Siamo in presenza del solito blocco circolatorio, con l'anticiclone posizionata a Omega, la configurazione peggiore. Il riscaldamento globale non condiziona soltanto la colonnina di mercurio, ma l'intera atmosfera. Il getto che qualche decennio fa correva a ridosso delle Alpi, adesso si è spostato addirittura all'altezza della penisola scandinava esponendo il nostro paese e buona parte dell'Europa allo stradominio africano. A mio modesto avviso questa situazione durerà a lungo, se non a lunghissimo. La media degli scenari, al di là di episodi estemporanei e violenti di cui abbiamo già parlato, intravede qualcosa verso il 25 del mese con possibile lieve ridimensionamento, ma non fateci troppo affidamento. Una differenza con lo scorso anno comunque c'è. 

Ricorderete che partimmo intorno al 10 di luglio con il calvario, perché allora l'anticiclone era in ritardo a livello di latitudine, quest'anno abbiamo persino un mese di vantaggio per cui ogni altra considerazione è superflua. Inutile che vi fornisca dati su che temperature raggiungeremo, serve solo a stressare la psiche. Nella nostra provincia staremo sopra i 30 e questo basta e avanza, ovviamente in abbinamento a tassi crescenti di afa e conseguente disagio fisiologico, con minime che si standardizzeranno nelle classiche notti tropicali

Zero termico su buona parte dell'arco alpino nel fine settimana a 4.300 m. Ventilazione sempre a livello di brezza. Eventuali aggiornamenti solo in concomitanza di possibili fenomeni (ci credo poco a parte il profondo entroterra) temporaleschi in grado di coinvolgere anche la nostra provincia a partire da domenica sera, per valutazione degli stessi, ma, sempre a mio avviso ininfluenti su una modifica in termini di refrigerio perché le temperature, anzi, continueranno a salire. 

Buona cottura a tutti, e per chiudere con una battuta mettete almeno il forno in modalità ventilato!

Stefano Sciandra