Accadde Oggi - 31 maggio 2025, 07:10

31 MAGGIO 1984. Industriali imperiesi all'attacco: "Imperia è una città in lenta agonia, serve una terapia d'urto a livello economico"

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31 MAGGIO 1984. Industriali imperiesi all'attacco: "Imperia è una città in lenta agonia, serve una terapia d'urto a livello economico"

Grido d'allarme degli industriali: "Imperia è in lenta agonia".

Il presidente di Confindustria Imperia, Romeo De Villa, presenta un panorama sconfortante. L'elenco delle imprese e delle aziende chiuse o fallite cresce di mese in mese e il ricorso alla cassa integrazione si fa sempre più forte. Tra il 1983 e i primi mesi dell'84, nel solo comparto industriale, la provincia di Imperla ha perso 320 posti di lavoro, e il ricorso alla cassa integrazione si è mantenuto "su livelli decisamente elevati" (106.777 ore per il solo settore manifatturiero e, in totale, non meno di 168.000 ore). 

Dati allarmanti, quelli usciti dall'assemblea annuale degli iscritti. Numerose imprese, di recente, sono state costrette ad interrompere l'attività: aziende olearie, edilizie, di servizi. A preoccupare maggiormente è il fatto che, a queste chiusure, non si contrappone la nascita di nuove attività produttive, tali da consentire quel naturale ricambio che il mercato richiederebbe. 

La situazione, a detta degli industriali imperiesi, necessita di "una sollecita e drastica terapia d'urto". Carenza di adeguate infrastrutture, anche viabilistiche, per la configurazione del territorio, mancanza di collegamenti stradali e ferroviari alternativi, la diatriba su strade e vocazioni cda seguire (industria, commercio, turismo, fiori e agricoltura) non fanno che complicare le cose. "Le amministrazioni locali sono state indotte ad adottare salomoniche soluzioni intermedie che hanno negativamente inciso sui singoli settori operativi, i quali, lungi dall'avvantaggiarsi in conseguenza dei provvedimenti presi, hanno finito per danneggiarsi reciprocamente, limitandosi le possibilità di sviluppo", sottolinea De Villa, chiamando in causa politici e amministratori ponentini. "Il tempo degli indugi è irrevocabilmente finito: Imperia rischia di ridursi a zona di sottosviluppo". 

La terapia dell'associazione imprenditoriale prevede:  raddoppio e spostamento a monte della ferrovia, completamento della Statale 28, potenziamento del porto commerciale, realizzazione del metanodotto e immediata adozione degli strumenti urbanistici necessari.  Se l'industria alimentare (pasta e olio d'oliva) pare in ripresa, sullo slancio ricevuto dalla rivalutazione della dieta mediterranea, il comparto edilizio, pur conservando lo stesso numero di addetti (2.690 nell'82, 2689 nell'83), fa però registrare un ulteriore calo di ore lavorative.

Giorgio Bracco