Attualità - 28 maggio 2025, 12:56

Liguria in controtendenza sull'occupazione (+5,2%), ma l'invecchiamento pesa: Imperia a rischio -9,3% di posti di lavoro entro il 2040

Dati che emergono dal report 'Crisi demografica e invecchiamento: l’impatto sul mercato del lavoro in Liguria', realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Liguria in controtendenza sull'occupazione (+5,2%), ma l'invecchiamento pesa: Imperia a rischio -9,3% di posti di lavoro entro il 2040

In un contesto nazionale ancora segnato da incertezze economiche e dinamiche demografiche sfavorevoli, la Liguria si distingue per un trend occupazionale decisamente sopra la media. Tra il 2019 e il 2024, infatti, il numero di occupati nella fascia d’età 15-64 anni è aumentato del 5,2%, pari a circa 30 mila unità in più, un dato che supera nettamente il +3,2% registrato a livello nazionale e il +2,2% del Nord Ovest.

A guidare questa crescita è l’intero territorio regionale, ma emergono segnali particolarmente positivi tra i giovani: nella fascia 15-34 anni si registra un incremento degli occupati del 12,9%, indicativo di un tessuto lavorativo che, pur tra difficoltà, mostra capacità di assorbire nuove leve. Crescono sia gli occupati maschi (+6,3%) che femmine (+3,8%), anche se resta ancora centrale la questione della piena valorizzazione del lavoro femminile.

I dati emergono dal report “Crisi demografica e invecchiamento: l’impatto sul mercato del lavoro in Liguria”, realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e presentato in occasione della conferenza stampa per l’apertura del Festival del Lavoro 2025, che prenderà il via domani a Genova presso i Magazzini del Cotone.

Il quadro, però, non è privo di criticità. La Liguria è la regione italiana con la più alta percentuale di lavoratori over 50: il 45,4% degli occupati, contro una media nazionale del 40,6%. Un dato che da un lato testimonia la tenuta del sistema produttivo, ma dall’altro evidenzia l’urgenza di un ricambio generazionale, oggi ancora troppo lento.

Le proiezioni non sono incoraggianti: entro il 2040, la popolazione ligure in età lavorativa (15-64 anni) potrebbe ridursi di oltre 106 mila unità, con una perdita potenziale di 72 mila posti di lavoro. A livello provinciale, Genova pagherà il prezzo più alto con circa 40 mila occupati in meno (-11,8%), seguita da Savona (-14,4%), La Spezia (-10,3%) e Imperia, che dovrà affrontare una flessione del 9,3%.

Parallelamente, cresce la difficoltà delle imprese a reperire personale qualificato. Tra il 2019 e il 2024, la quota di assunzioni considerate “di difficile reperimento” in Liguria è passata dal 23,4% al 49,9%, con particolari criticità per figure come operai specializzati, conducenti e tecnici industriali.

Occorre una più stretta sinergia tra le istituzioni locali e le aziende per rispondere alle esigenze del mercato – ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro –. Serve valorizzare maggiormente il contributo delle donne e lavorare affinché scuola e lavoro convergano. Solo così potremo trasformare le sfide demografiche e tecnologiche in vere opportunità di crescita”.

In un territorio come Imperia, dove la perdita potenziale di occupazione potrebbe toccare quota -9,3% nei prossimi quindici anni, la sfida è chiara: attivare subito politiche del lavoro orientate al futuro, che valorizzino il capitale umano disponibile e contrastino il rischio di desertificazione produttiva. Il tempo per agire è adesso.