Il messaggio, un biglietto augurale attaccato a 200 palloncini, era partito dalla frazione di Sant'Agata grazie all'iniziativa di un gruppo di ragazzi del posto. Insieme al biglietto anche un drappo con l'immagine di Sant'Agata, patrona dell'omonimo borgo onegliese.
Era lunedì 5 febbraio 1996 e, sebbene difficile da credere, a distanza di nemmeno 24 ore, la festosa missiva volante era atterrata nientemeno che in Corsica, in una località chiamata Galleria, non lontana da Calvi. Un viaggio nel cielo italo-francese di quasi 160 km in linea retta, tutto o quasi sopra il mare che separa Imperia e il Nord della Corsica. L'iniziativa era inserita nelle celebrazioni patronali.
Non è la prima volta che l'annuale drappo lanciato dai giovani di Sant'Agata compie una traversata così lunga: sei anni prima, infatti, era approdato a Valpelline, piccolo Comune della Valle d'Aosta. A scoprirlo, questa volta, è stata una residente del paese vicino a Calvi. Il drappo era stato mollato intorno alle 16.30 di lunedì con arrivo in terra francese alle prime ore del giorno successivo.
Grazie al numero di telefono scritto sul drappo è stato semplice risalire all'identità della località di partenza e ai suoi lanciatori. "Sotto il disegno era scritto il nostro recapito, con tanto di richiesta di richiamarci in caso di ritrovamento - conferma Luca Mela, uno dei giovani organizzatori della fortunata trasvolata italo-francese - il giorno dopo il lancio ci ha così telefonato una signora che abita in montagna, vicino a Calvi, raccontandoci di aver scorto casualmente il drappo in un boschetto vicino casa, mentre accompagnava la figlia a scuola". Il drappo era intatto, appena un po' bagnato, conseguenza forse di un temporale marino notturno. Altra cosa sorprendente il fatto che, attaccati, c'erano ancora i palloncini.