Attualità - 12 febbraio 2024, 12:10

Bolletta dell’acqua, arriva la stangata: a Imperia aumenti del 54 per cento

Rivieracqua con una lettera avvisa gli utenti, i pagamenti dei conguagli 2022/2024 potranno essere dilazionati

Sorpresa con le ultime bollette di Rivieracqua: arrivano, infatti, le prime comunicazioni con cui si ricorda che con l’introduzione della nuova tariffa unica si procederà anche ai conguagli per il 2022 e il 2023.

Con il decreto, approvato lo scorso novembre dal presidente dell’Ato idrico Claudio Scajola, si è introdotta la tariffa unica che uniforma il prezzo dell’acqua al metro cubo per tutti i Comuni dell’imperiese e dell’andorese il cui servizio è gestito da Rivieracqua. Il provvedimento, che è entrato in vigore a gennaio, ha efficacia retroattiva e si applica anche per il 2022 e il 2023: agli utenti sarà chiesto il relativo conguaglio.

Le tariffe unitarie consentiranno di coprire i costi di gestione e gli investimenti necessari ad assicurare i servizi -si legge nell'avviso - Ciò assicurerà ora una gestione unitaria del servizio idrico sia in termini organizzativi che finanziari e sostituirà la moltitudine di tariffe (circa 300) ereditate dalle precedenti gestioni.

A partire dal prossimo anno 2024 le bollettazioni saranno calcolate per tutti gli utenti con le nuove tariffe unitarie d'ambito e si dovrà procedere ai conguagli relativi agli anni 2022-2023.

Ciò comporterà situazioni diversificate anche con aumenti significativi in rapporto con le tariffe precedenti. Per quanto riguarda i conguagli ci si riserva di valutare eventuali percorsi di rateizzazione in relazione all'entità degli stessi

Le maggiori ripercussioni riguarderanno Imperia dove è maggiore l’aumento della tariffa: i cittadini pagheranno l’acqua il 52,4 per cento in più, con relativi arretrati. Nel Dianese, invece, dove i Comuni pagavano, fino ad ora, di più l’acqua, si avranno riduzioni del costo, ad esempio del meno 45,7 per cento a Diano Marina.

Tra i punti più discussi del provvedimento sicuramente la sua retroattività, che ha portato Coldiretti e Cia, per il settore agricolo e produttivo, e Confesercenti a depositare due ricorsi al Tar, ritenendo illegittima la retroattività degli aumenti.