Attualità - 06 dicembre 2022, 07:14

Consumo del suolo in provincia di Imperia: Legambiente "San Lorenzo al Mare, Diano Marina e Vallecrosia sopra il 30%"

Il dato emerge nella giornata mondiale del consumo di suolo, attraverso il Rapporto Nazionale Ispra “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022”.

San Lorenzo al Mare

Secondo Legambiente, San Lorenzo al Mare (37,22%), Diano Marina (33,24%) e Vallecrosia (32,84) sono i tre comuni con maggior consumo di suolo complessivo. Il dato emerge nella giornata mondiale del consumo di suolo, attraverso il Rapporto Nazionale Ispra “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022”. 

La fotografia scattata mostra una Liguria a forte dissesto idrogeologico descrivendo un trend di consumo di suolo in continua crescita. "In un anno, tra il 2020 e il 2021 nella regione sono stati impermeabilizzati 39,2 ettari di terreni con le province della Spezia e quella genovese con quasi l’8% di territorio complessivamente consumato. Le province di Imperia e di Savona vedono un consumo di suolo pari rispettivamente al 6,35% e 6,68%" - ricordano da Legambiente.

Il comune di La Spezia, tra il 2020 e il 2021 è quello che ha versato più cemento, esattamente per 7,67 ettari, segue quello di Genova con 5,39 ettari, mentre i comuni di Imperia e Savona si arrestano a 0,93 ha e 0,52 ha. Il dato nelle altre province liguri: in quella di Savona - Albisola Marina (25,45%), Pietra Ligure (24,09%) e Bergeggi (23,75%); nel genovese svetta Chiavari (29,2%); nello spezzino al vertice c'è il comune capoluogo con il 28,44%.

"Preoccupa l’aumento dell’impermeabilizzazione e del consumo di suolo nella nostra Regione – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – e l’assenza di politiche per de-impermeabilizzare e restituire spazio a rii, torrenti e fiumi. Solo rallentando la forza dell’acqua, mantenendo i versanti, delocalizzando i cittadini che vivono in aree idrogeologicamente pericolose e azzerando il consumo di suolo, potremo vivere in città e borghi più sicuri".

"Anche le infrastrutture stradali e autostradali sono protagoniste del consumo di suolo e l’avvenuta firma del Protocollo di intesa per il progetto della gronda ci preoccupa, anche da questo punto di vista. Un progetto figlio di una bulimia infrastrutturale che concepisce lo sviluppo a colpi di cemento, viadotti e asfalto con opere che renderanno ancora più fragili i territori attraversati" - conclude Grammatico.