Politica - 22 novembre 2022, 11:21

"Piemonte e Liguria dovrebbero essere una sola regione", l'auspicio di Claudio Scajola al presidente Alberto Cirio

Il governatore del Piemonte e il presidente Provinciale Luca Robaldo hanno dialogato con Claudio Scajola, a capo della Provincia di Imperia, durante l'inaugurazione della sede Confartigianato a Ceva

La tavola rotonda ha visto protagonisti Antonio Claudio Scajola (primo a sinistra), Alberto Cirio (secondo da sinistra) e Luca Robaldo (primo a destra)

L’importanza delle infrastrutture per lo sviluppo dei territori. Un argomento complesso, fatto di mille variabili che, se da un lato valorizzano i progetti, dall’altro rischiano di rallentarli. E così ci sono opere che si attendono da anni, e che forse non si realizzeranno mai, altre da concludere, altre ancora da pensare.

In questo quadro dalle mille sfumature, durante il dibattito organizzato dalla Confartigianato Cuneo all’inaugurazione della nuova sede di Ceva, si è cercata una chiave di lettura per decodificare la situazione che interessa alcune zone della provincia di Cuneo.

E così Alberto Cirio, governatore della Regione Piemonte, ha dialogato con Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo, e Antonio Claudio Scajola, presidente della Provincia di Imperia.

Assodato che le infrastrutture per la viabilità sono di fondamentale importanza, la discussione si è incentrata su alcune criticità del Sud Piemonte, in stretto collegamento con la Liguria. Si è parlato della SS28 del Colle di Nava (inizia a Genola, dalla strada statale 20 del Colle di Tenda e di Valle Roya e, dopo pochi km, arriva a Fossano) e dei suoi gravi problemi dopo l’alluvione 1994, del progetto collegato alla SS28 che riguarda la variante Pieve di Teco - Ormea con il traforo del valico Armo - Cantarana, e della fantomatica autostrada Ceva - Garessio - Albenga. Tre vie di collegamento di cui si parla da molti anni.

«Guardando a questi tre progetti -
 ha dichiarato Antonio Claudio Scajola – è chiaro che il rapporto tra Liguria e Piemonte sia rallentato negli anni. Ci sono vie di comunicazione strettamente collegate tra le due regioni, che, a mio avviso, e non solo, dovrebbero essere una sola. Questo perché ritengo che in Italia 20 Regioni siano una follia! Guardiamo alla Francia, che le ha dimezzate valorizzando i dipartimenti. Noi siamo indietro su questo tipo di approccio, che permetterebbe di velocizzare le decisioni.


Detto questo, credo che i tre progetti di cui stiamo parlando siano affrontabili, ma ci vogliono le persone giuste, pronte a spendersi per il territorio. La Regione Piemonte si sta dimostrando molto sensibile nel creare rete tra le istituzioni e nel rapporto tra i vari attori che possono dare vita alle infrastrutture. Ci vuole collaborazione costante, e credo che si possa migliorare perché il territorio lo merita».

Una collaborazione come segno di ottimismo: «Segnali di pragmaticità ci sono. Basti vedere questo territorio di Ceva e della sua valle Tanaro, dove la caparbietà delle imprese e la presenza della Confartigianato sono segnali positivi per poter sviluppare il territorio in chiave futura. Sono d’accordo con Scajola: dobbiamo collaborare, credere nelle persone giuste, e lavorare per sbloccare situazioni a favore delle persone che vivono quotidianamente i disagi delle zone interessate dalle tre opere.

Le infrastrutture si possono fare se la politica vuole guardare lontano, e non solo al presente. Negli ultimi anni tra pandemia e guerra, con risvolti economici negativi in corso, è stato corretto guardare all’immediato, ma sono anni che si è fermi a livello di mentalità. Stiamo cercando di far ripartire la vera politica. Solo così riusciremo a portare avanti importanti infrastrutture. E voglio accennare anche al terzo valico, alla TAV, all’Asti-Cuneo: tutte opere fondamentali in cui il Piemonte, e le zone del Sud Piemonte, sono al centro.


Nello specifico l’Asti-Cuneo, dopo l’analisi di tutte le osservazioni, partirà con l’ultimo famoso lotto a febbraio 2023. Il terzo valico sul Colle di Tenda sarà terminato entro il 2030, e la TAV è ripartita senza intoppi. Concludo dicendo che la Regione Piemonte ha a disposizione 67 milioni di euro per 85 interventi, e presto saranno a disposizione altri 200 milioni di euro. Cerchiamo di essere ottimisti e credo che i risultati arriveranno», ha affermato Alberto Cirio.

«Le problematiche del territorio le conosco molto bene - afferma Luca Robaldo – perché le ho vissute personalmente, essendo nato a Ceva. La Provincia gestisce 3600 km di strade e, nell’amministrazione precedente, ha investito 10 milioni di Euro, sufficienti solo per le varie riasfaltature. Una cifra non conforme a creare nuove strade. Per questo stiamo cercando di attivare una programmazione pluriennale, siamo in costante rapporto con i sindaci, cerchiamo risorse economiche e collaboriamo a stretto contatto con la Regione Piemonte. In questo quadro rientra anche l’Anas che poi progetta e realizza le opere, e con cui dobbiamo lavorare, perché attore importante».


Livio Oggero