Coldiretti Informa - 14 novembre 2022, 14:18

Salute, i pediatri italiani aderiscono a petizione di Coldiretti e Filiera Italia e dicono “no” a cibo sintetico

I pediatri hanno sottoscritto la proposta Coldiretti di divieto di cibi sintetici, impegnandosi a raccogliere a loro volta le firme contro il cibo sintetico in tutti gli ambulatori, a coinvolgere le famiglie e a informare i genitori del rischio a medio e lungo termine

La FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), con 5000 professionisti che seguono circa 4,5 milioni di bambini, ha aderito alla petizione di Coldiretti e Filiera Italia contro la diffusione dei cibi sintetici prodotti in laboratorio. La firma è avvenuta a margine del vertice che ha avuto luogo venerdì 11 novembre presso la sede Coldiretti di Roma, a Palazzo Rospigliosi, alla presenza del presidente, Ettore Prandini, del segretario generale, Vincenzo Gesmundo, di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, e dei rappresentanti della FIMP, il dottor Antonio D’Avino (presidente), il dottor Luigi Nigri (vice presidente) e il dottor Roberto Caputo (vice presidente). All’incontro ha partecipato anche Luigi Cimmino Caserta di Plasmon, membro di Filiera Italia.

Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio, gli italiani mettono in cima la mancanza di fiducia nelle cose non naturali (68%). Al secondo posto troviamo, poi, i consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%), mentre risultano rilevanti anche la considerazione che il cibo artificiale non avrà lo stesso sapore di quello vero (42%) e il timore per il suo impatto sulla natura (18%). “Per quanto riguarda la carne da laboratorio – spiega la Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali, perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente, perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute, perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, e non è accessibile a tutti, poiché per farla serve un bioreattore. Non solo: non è neppure carne, ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. Siamo pronti a dare battaglia, perché quello del “cibo Frankenstein” è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

Durante il vertice sono stati sottolineati il livello raggiunto dal sistema sanitario italiano, la forte azione di prevenzione derivante da una corretta alimentazione e da stili di vita salutari – ottenibili puntando sull'origine dei prodotti che, grazie alla filiera agroalimentare nazionale, sono 100% Made in Italy – e l’importanza della dieta mediterranea nei primi tre anni di vita del bambino. Proprio in questo contesto, i pediatri hanno dunque sottoscritto la proposta Coldiretti di divieto di cibi sintetici, impegnandosi altresì a raccogliere a loro volta le firme contro il cibo sintetico in tutti gli ambulatori, a coinvolgere le famiglie e a informare i genitori del rischio a medio e lungo termine che i figli correrebbero assumendo un cibo sintetico, i cui effetti risultano ancora ignoti e non valutati.

“Non è un caso – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguri a e Delegato Confederale – che ben il 68% degli italiani (circa 7 su 10) non si fidi del cibo creato in laboratorio, come riportano i dati dall’indagine Coldiretti/Ixè. Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”: dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche”, fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi, che potrebbe presto inondare il mercato europeo. Già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione europea, mentre entro il primo semestre 2023 negli USA potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici”.

C.S.