Sul molo lungo di Porto Maurizio la luce del primo autunno è proprio quella crepuscolare, malinconica, intensa ed enigmatica delle vibrazioni che emanano dalle pitture del Canavesio. Storie, paesaggi e silenzi, tra uliveti, pinete, litorali frastagliati e talvolta divisi tra spiagge e rocciose scogliere, tra colline dal dolce declivio e montagne che nascondono secolari chiesette e casolari abbandonati e corrosi dal tempo. In tutto questo si reinventa l'art de vivre in Riviera e nel suo entroterra. Una trama antica che merita di essere salvata, grazie alla buona onda del turismo lento a piedi e in bicicletta che sostituisce da ora quello esuberante dell'estate.
Un'opportunità che trova qua e là, sparse sul territorio del Ponente ligure, occasioni inattese e in parte fruibili, che danno il sapore di quel che sarà. Si coniuga il richiamo turistico con l'ecosistema del paesaggio storico e delle risorse del territorio che si coglie in questo angolo di Liguria. Pane, amore e olio e anche vino si stagliano in questo panorama speciale dell'autunno ligure in vista delle primizie in arrivo, mentre sagre di lumache, zucche e funghi si susseguono e arricchiscono il piatto delle offerte che questa terra propone in questa sua stagione speciale, nonostante l'allungarsi anche qui delle ombre delle molteplici crisi globali che minacciano il pianeta.
Pierluigi Casalino.