Politica - 10 agosto 2022, 13:45

Passaggio di Rivieracqua a privati, CimAP: "L'acqua deve rimanere pubblica, indietro non si torna!"

"Continueremo ad insistere per realizzare la difesa dei beni comuni, evidenzia il coordinamento imperiese, riservandoci di impugnare al Tar atti illegittimi e forieri di danno erariale, a tutela del servizio idrico integrato e degli utenti"

“Da più parti continua ad essere ricordato che oggi è stata deliberata soltanto la trasformazione della natura societaria di Rivieracqua, un provvedimento che apre al socio privato come già delineato nella Conferenza dei Sindaci del novembre 2019. No, oggi è andato anche in scena l’atto che ha mortificato e tradito la natura civica, sociale e democratica di una scelta che il Referendum del giugno 2011 aveva sancito: l’acqua è un bene comune e come tale deve restare fuori dalle logiche del mercato e del profitto”. Ad affermarlo è il Cimap, Coordinamento imperiese dell'acqua pubblica.

“I Comuni della provincia di Imperia, fatta eccezione per Bajardo, Perinaldo, Dolcedo, Rocchetta Nervina, Montalto Carpasio e Costarainera per quanto c’è dato sapere, proseguono, e a cui va il nostro plauso e riconoscimento, non hanno voluto trovare la soluzione economica e finanziaria che consentisse a Rivieracqua di restare una società consortile e pubblica".

"Più volte è stato evocato dai sindaci del territorio che si è dovuto perseguire una decisione obbligata e coraggiosa. Crediamo fermamente di no, proseguono, la strada intrapresa in questi ultimi mesi ed anni ha rappresentato la volontà di rinunciare alle proprie funzioni storiche e sociali di garanti della democrazia di prossimità e di tutela dei diritti fondamentali, a cominciare dall’acqua. La scelta coerente e ragionevole sarebbe stata quella di continuare a sostenere l’attuale natura giuridica societaria, anche alla luce della ritrovata stabilità economica. Non crediamo alle paventate possibilità che in regime di società per azioni i soci pubblici potranno finalmente ricapitalizzare la propria partecipazione societaria, ci sembra piuttosto una foglia di fico. Qualunque opzione che apra al privato rappresenta una sottrazione di valore e un impoverimento del territorio, in termini di aumenti tariffari, di qualità del servizio e di opportunità occupazionali".

"Per parte nostra, conclude il CimAp, con il sostegno del Forum italiano dei movimenti per l’acqua e del Coordinamento ligure movimenti per l’acqua, continueremo ad insistere per realizzare la difesa dei beni comuni a partire dall’acqua, riservandoci di impugnare al Tar atti illegittimi e/o forieri di danno erariale, a tutela del Servizio idrico integrato e degli utenti. Per affermare l'idea che l'acqua è un diritto umano universale e che solo una reale gestione pubblica e partecipata può garantire questi principi. Indietro non si deve tornare”.

C.S.