Attualità - 21 giugno 2022, 07:11

Rincari di cibi e bevande, a maggio Imperia seconda in classifica dopo Catania. Lo certifica una ricerca dell’Unione nazionale consumatori

Il capoluogo fa registrare un incremento dei prezzi dell’11 per cento rispetto a maggio 2021. Aggravio medio su base annua pari a 589 euro

Imperia seconda in classifica per quanto riguarda le città italiane con i maggiori rincari dei prodotti alimentari nel mese di maggio. La ricerca è dell’Unione nazionale consumatori che ha elaborato gli ultimi dati Istat del mese di maggio relativi, appunto a due voci del paniere: 'cibo e bevande' e 'luce e gas'. 

Catania è la città dove si registrano gli aumenti più alti dei prodotti alimentari, con un rialzo dell'11,1 per cento rispetto a maggio 2021, segue al secondo posto, per un incollatura, Imperia con un incremento dei prezzi dell'11 per cento e un aggravio annuo medio pari a 589 euro.

Sempre secondo la statistica in Italia i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche a maggio sono saliti del 7,4 per cento su base annua, determinando  una stangata pari in media a 417 euro a famiglia, batosta che sale a 514 euro per una coppia con un figlio, 569 euro per una coppia con due figli e che raggiunge il record di 680 euro per una coppia con 3 o più figli. Al terzo posto Sassari con +10%. Seguono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con il 9,2%). In fondo alla classifica c'è sorprendentemente Milano, dove i prezzi crescono ‘solo del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como (5,2%).

Per quanto riguarda l'energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, in Italia l'aumento a maggio è già stato astronomico: +64,7% il dato tendenziale, con un impatto a famiglia pari in media a 872 euro su base annua.

In cima alla classifica c'è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 112,9% su maggio 2021, seguita da Trento (+109,2%, anche qui oltre il doppio). Sul gradino più basso del podio Lodi (+79,8%).

Seguono tutte città della Lombardia: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). Le città meno svantaggiate sono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2%) per entrambe.