Attualità - 14 marzo 2022, 07:14

Oltre al dramma della guerra anche quello economico: Di Michele (Federalberghi) "E' peggio del Covid"

“Speravamo, come tutti, di poter uscire dal tunnel del Covid e, invece, ora è arrivata questa mazzata che non ci fa stare tranquilli".

“La situazione alberghiera è molto tranquilla ma, sinceramente, la preoccupazione è sinceramente più alta del Covid”: sono le parole del presidente di Federalberghi a Sanremo, Silvio Di Michele, a pochi giorni dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina e l’aumento dell’inflazione.

“Siamo davvero preoccupati per gli aumenti che stiamo subendo da tutte le parti – prosegue – e i dati che veniamo ci stanno spaventando. In qualche modo si deve correre ai ripari perché, se tutto aumenterà così sarà difficile rimane in piedi. Quella che stiamo vivendo è una vera e propria ‘mazzata’ economica. Per fare un esempio io, a gennaio 2021 ho pagato il gas 0,37 euro a metro cubo mentre nell’ultimo mese di gennaio 1,17. Ora non sappiamo a cosa andremo incontro, anche per le altre bollette. E il problema non è quello di aumentare le tariffe, ma il fatto che non abbiamo clientela”.

A livello prenotazioni per i prossimi mesi si registrano anche buoni numeri, ma è ovvio che si lavorerà tanto per pagare le spese: “Pur premettendo che il problema principale è quello umanitario per il dramma della guerra – prosegue Di Michele – non prevediamo un futuro roseo, nonostante non possiamo lamentarci per le prenotazioni che abbiamo per le prossime manifestazioni (Milano-Sanremo, Rally, Poker, Giro d’Italia, regate veliche e altro). Ma è chiaro che, sul piano mentale, punti a fare vacanze o spese in genere con la guerra dietro l’angolo. La misura comincia a essere un po’ colma, visto che da due anni lavoriamo per pagare le spese e c’è un po’ di stanchezza mentale per affrontare i problemi”.

Il problema più grave del settore turistico e, nella fattispecie, il comparto alberghiero è sicuramente l’inflazione che sta portando i prezzi alle stelle. “Sarà una situazione difficile da sostenere – termina Di Michele – anche perché cosa accadrà se e quando termineranno le ostilità? I prezzi caleranno? Ora non sappiamo rispondere a queste domande ma, sicuramente, ci saranno molte persone e famiglie che rinunceranno al superfluo, tra cui anche le vacanze”.

Gli albergatori hanno perso, negli ultimi giorni, quella fiducia che avevano dopo il Festival: “Speravamo, come tutti, di poter uscire dal tunnel del Covid e, invece, ora è arrivata questa mazzata che non ci fa stare tranquilli. Tutto ciò anche se per giugno e luglio qualche prenotazione si era mossa nelle settimane scorse, mentre oggi tutto si è fermato. Possiamo solo sperare bene anche se siamo demoralizzati e preoccupati”.