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Eventi | 29 gennaio 2022, 07:11

72° Festival di Sanremo: davanti all’Ariston un red carpet ‘silenziato’, Gianni Rossi “L’ho creato io, vederlo ingabbiato mi fa stringere il cuore”

Fisicamente il ‘carpet’ ci sarà, ma senza l’animazione che per anni ha ravvivato i pomeriggi in via Matteotti

Una carrellata di immagini storiche del red carpet firmato Gianni Rossi

Una carrellata di immagini storiche del red carpet firmato Gianni Rossi

Sarà un altro Festival di Sanremo senza red carpet. O, meglio, il tappeto fisicamente ci sarà (anche se verde e non rosso per ragioni di sponsor) ma non sarà animato dal format ideato da Gianni Rossi e poi sviluppato fino a diventare un vero cardine dei pomeriggi festivalieri in via Matteotti. Niente animazione, niente sfilata, niente abbraccio vicendevole tra i protagonisti e il pubblico. Ci sarà solo il ‘glass box’ di Radio2.
Una scelta dolorosa ma obbligata alla luce delle norme anti covid e dell’attenzione che Comune e Rai vogliono tenere sempre alta alla voce ‘assembramenti’. 

A pochi giorni dall’inizio del 72° Festival è più che comprensibile lo scoramento di Gianni Rossi, ‘papà’ del format red carpet e che, per il secondo anno consecutivo, dovrà rinunciare alla propria creatura: “Lo vivo in modo incredulo, per quanto ormai si sia metabolizzato quello che sta accadendo, mi ritrovo a ridosso dell’evento e realizzo che non lo posso fare perché è arrivata una pandemia, è una cosa quasi irrazionale, non è una sostituzione artistica o un cambio per poco gradimento. La vivo male perché mi sento impotente”.

Due anni senza red carpet significano tanto, ho creato questo contenitore e vederlo ingabbiato mi fa stringere il cuore - aggiunge Gianni Rossi - per me è motivo di orgoglio aver portato a Sanremo un evento che permette alla città di abbracciare gli artisti e agli artisti di abbracciare la città, far vivere il Festival anche a chi non ha un biglietto per le serate all’Ariston. Uno show vero e proprio all’insegna dell’improvvisazione insieme agli artisti che vengono a trovarmi. Il Comune ci tiene tantissimo”.

Ma non può mancare un messaggio di speranza per le prossime edizioni, nella speranza siano ‘libere’: “Per il futuro spero ci sia più consapevolezza dell’importanza di queste cose, bisogna prendere tutto come un qualcosa di speciale, mi auguro che tutto questo passi. Quanto torneremo apprezzeremo tutto ancora di più e non lo daremo per scontato. Vogliamo tornare a riprenderci tutto con ancora più energia”.

L’assenza del red carpet e della calca festosa davanti all’Ariston sarà il segnale inequivocabile di un’altra edizione in pandemia, la seconda, ma anche una in meno verso quello che sarà il grande ritorno alla normalità che tutti aspettano. E lì la città sarà davvero in festa.

Pietro Zampedroni

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