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Politica | 12 novembre 2021, 17:38

Il tribunale di Imperia ha revocato il concordato per Rivieracqua: ora potrà cominciare a pagare i creditori

Il Tribunale ha chiarito che l’eccessiva durata della procedura è l’unica ragione di revoca del concordato in quanto “Allo stato non vi sono elementi sufficienti per suffragare la tesi che siano state poste in essere attività ostative alla corretta informazione dei creditori e concretamente lesive dei loro interessi”.

Giacomo Chiappori e Gianalberto Mangiante

Giacomo Chiappori e Gianalberto Mangiante

E’ in corso proprio in queste ore una riunione del Cda di Rivieracqua, dopo la conferma che il tribunale di Imperia ha rigettato il concordato. Dopo l’udienza del 6 ottobre davanti al giudice fallimentare Silvana Oronzo, sembrava tutto fosse stato risolto per la società d’ambito che gestisce il servizio di distribuzione dell’acqua nella nostra provincia.

Il Tribunale di Imperia ha disposto la revoca dell’ammissione di Rivieracqua al concordato preventivo, procedura cui la società era stata ammessa un anno fa, a causa dell’eccessiva durata della procedura stessa, nonostante la società e la Procura della Repubblica di Imperia, avessero chiesto al Tribunale la prosecuzione del concordato nell’interesse dei creditori.

Il Tribunale ha chiarito che l’eccessiva durata della procedura è l’unica ragione di revoca del concordato in quanto “Allo stato non vi sono elementi sufficienti per suffragare la tesi che siano state poste in essere attività ostative alla corretta informazione dei creditori e concretamente lesive dei loro interessi”.

Il Tribunale ha evidenziato che la revoca del concordato “Non appare ingiustificatamente penalizzante per la società la quale nel tempo ha indubbiamente migliorato la sua posizione complessiva: possiede oggi risorse per la gestione del servizio idrico integrato, ha visto una sensibile riduzione dei debiti stanti anche i nuovi valori di rimborso per le gestioni cessate e comincia ad avere risultati proficui dalla sua attività, gode indiscutibilmente sia dalla fiducia dell’ente d’ambito, sia dei creditori. Rivieracqua ha oggi la possibilità di risolvere la sua situazione critica ricorrendo ai vari strumenti che l’ordinamento ha predisposto, continuando quindi la sua attività, ma non certamente mediante la prosecuzione della procedura concordataria”.

In questa situazione, Rivieracqua nelle prossime settimane, e subordinatamente alla predisposizione del piano d’ambito da parte del Commissario ad Acta, formulerà una proposta a tutti i creditori che, riprendendo il piano concordatario, grazie anche alla riduzione dei valori di riscatto dei beni appartenenti ai gestori cessati a seguito dei decreti di trasferimento emessi dal Commissario ad Acta, prevedrà la prosecuzione dell’attività e il pagamento dei creditori in percentuale altissima, se non integrale.

Tale proposta verrà inserita, come indicato dal Tribunale, in uno strumento di ristrutturazione dei debiti offerto dall’ordinamento. Ora Rivieracqua potrà approntare il piano per pagare i debiti. Da oggi sembra che la società possa vedere la luce in fondo al tunnel.

Carlo Alessi

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