Attualità - 06 aprile 2021, 13:14

Sabato prossimo, presidio di Attac Imperia contro l'ospedale unico, crisi epidemiologica, sociale ed economica

L'appuntamento è fissato alle ore 11, presso il Palasalute di Imperia

“Le cittadine e i cittadini sono nuovamente pronti a scendere in piazza, per esprimere il proprio dissenso alla realizzazione di un ospedale unico, motivato da un concetto di salute e servizio sanitario basato sul mercato, aziendalizzato e centralizzato e per richiedere con forza una sanità pubblica, universalistica e vicina ai bisogni dei cittadini, con maggior prevenzione nei territori e nei luoghi di lavoro”. Ad annunciarlo è il comitato territoriale di Attac Imperia. La manifestazione si terrà sabato 10 aprile alle ore 11, presso il Palasalute di Imperia che spiega: "Sarà di un presidio rispettoso delle misure di emergenza dettate dalla pandemia, dello sforzo degli operatori sanitari e delle sofferenze causate dall’emergenza sanitaria. Mentre la pandemia da Covid-19 ha acuito le criticità della Sanità, la popolazione è sempre più stanca ed esasperata di fronte alle lunghe liste di attesa nei Pronto Soccorso, per esami strumentali o visite specialistiche, per interventi chirurgici e ricoveri programmati, per entrare in una struttura di riabilitazione, per ricevere cure continue al domicilio. Un progetto che prevede meno posti letto, reparti e personale sanitario, nessuna nuova specialità, tempi più lunghi per il soccorso e spreco di denaro pubblico, non offre le risposte che attendono i cittadini. Rappresenta invece il contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato".

"L’iniziativa, promossa dal Comitato contro l’ospedale unico e sostenuta da Attac, PRC e la Società della Cura imperiesi, avviene in contemporanea con altre città liguri in una giornata nazionale di mobilitazione mentre è in arrivo un bastimento carico di miliardi. Si chiama Next Generation Ue, ed è interamente guidato da Crescita – Concorrenza – Competizione. L'esatto contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato: Nessuno si salva da solo, siamo persone interdipendenti fra noi e con l'ambiente che ci circonda. Nonostante tutto ciò, le grandi aziende farmaceutiche continuano a trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati sui brevetti, finanziati con denaro pubblico. Tutti hanno diritto alla protezione da Covid-19. Per questo la Società della Cura scende in piazza con azioni simboliche per presentare il suo Recovery PlanET: un piano alternativo di proposte per contrapporre il ‘prendersi cura’ alla predazione del pianeta, la cooperazione solidale alla solitudine competitiva, il ‘noi’ dell’uguaglianza e delle differenze all’’io’ del dominio e dell’omologazione.

No a un Recovery Plan per riprodurre l’esistente. Si a un Recovery PlanET per un’alternativa di società.

C.S.