Economia - 06 febbraio 2021, 15:00

I ministri dell'Unione per il Mediterraneo si impegnano a rafforzare l'economia blu e a promuovere la crescita sostenibile

Incontro tra i ministri degli Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo, compresi l'Unione europea e i 15 paesi del Mediterraneo meridionale e orientale, per compiere un importante passo avanti in direzione di un'economia blu sostenibile nel Mediterraneo.

I ministri degli Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo, compresi l'Unione europea e i 15 paesi del Mediterraneo meridionale e orientale, si incontrano oggi per compiere un importante passo avanti in direzione di un'economia blu sostenibile nel Mediterraneo.

I ministri adotteranno una dichiarazione in cui si impegneranno a collaborare strettamente per affrontare le sfide comuni nei settori economici chiave connessi alla gestione e alla conservazione degli oceani. L'obiettivo è promuovere la ripresa economica della regione e affrontare le sfide ambientali e climatiche.

Il Commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: "Oggi i ministri dell'Unione per il Mediterraneo hanno concordato una transizione a un'economia blu realmente sostenibile, nel quadro della nostra strategia di ripresa dopo la pandemia di COVID-19 e di lotta alle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale. Si tratta di un passo decisivo per una gestione sostenibile del Mediterraneo — il nostro mare comune — e di un contributo alle ambizioni del Green Deal europeo."

Sei anni dopo la prima dichiarazione ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo sull'economia blu, i ministri concorderanno il migliore impiego dei cluster marittimi e la pianificazione dello spazio marittimo. Saranno realizzati nuovi progetti e attività comuni per sostenere la transizione a tecnologie a basse emissioni e a un'economia blu circolare, che riguarderanno anche le competenze per le attività economiche oceaniche e costiere, la lotta contro i rifiuti marini, le energie marine rinnovabili e il turismo orientato alla natura. La regione mediterranea, dove si registra un riscaldamento più rapido del 20% rispetto alla media mondiale, è fortemente esposta ai cambiamenti climatici, e le ricadute sull'ambiente marino sono tangibili.

La situazione non migliorerà se non saranno adottate ulteriori misure di mitigazione e adattamento per ridurre le emissioni di carbonio e rafforzare la resilienza degli habitat marini e costieri. Per maggiori informazioni si veda il comunicato stampa.