Attualità - 27 novembre 2020, 12:19

Coronavirus, il Governo lavora al nuovo Dpcm. Sarà un Natale di 'rigore': No allo spostamento tra Regioni e niente 'sconto' sul coprifuoco

Durante le festività, se la propria regione è in zona gialla, ci si potrà recare presso la seconda casa anche in un comune diverso da quello di residenza senza però superare i confini regionali. Conte: "Altri sacrifici sono necessari"

Prevenire il rischio della terza ondata e soprattutto raggiungere il ‘traguardo’ dell’indice Rt sotto l’1% in tutta Italia. Sono queste le due direttrici su cui il Governo intende muoversi per i contenuti del prossimo Dpcm che sarà varatoil 3 dicembre, ossia quando terminerà l’efficacia di questo attualmente in vigore relativamente alle misure di contrasto della diffusione del covid-19.

Come annunciato ieri sera dal governatore ligure Giovanni Toti il novo Dpcm dovrebbe andare dal 4 dicembre al 7 gennaio abbracciando quindi l’intero arco delle vacanze natalizie. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e della Salute Roberto Speranza hanno indicato a governatori e sindaci in vista del Dpcm del 4 dicembre la via del “tirare il freno, per scongiurare la terza ondata mentre si cerca di vaccinare le persone”. Secondo i primi rumors intorno al prossimo Dpcm appare probabile che nel periodo delle festività gli spostamenti tra regioni saranno vietati, anche in fascia gialla. Rimarrebbe la possibilità di tornare a casa, per il resto le deroghe saranno limitate a pochi “casi di necessità”, come andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, sempre con autocertificazione. Se prima delle festività tutta Italia sarà nella fascia di rischio più bassa, dalle aree gialle pare che i cittadini potranno trasferirsi nelle seconde case, anche in un comune diverso da quello di residenza: senza però superare i confini regionali. In fascia arancione o rossa il trasferimento fuori dal proprio comune non sarebbe comunque consentito.

"Altri sacrifici sono necessari - dice il premier Giuseppe Conte. Sarà un Natale diverso, o a gennaio rischiamo un alto numero di decessi”. Il sistema di monitoraggio rimane impostato su tre fasce di rischio, finché il tavolo tra governo e Regioni non avrà messo a punto le modifiche. Come anche ribadito ieri dal governatore Toti tutti i presidenti di Regione hanno comunicato al governo di determinare la chiusura dei licei, e anche delle scuole medie, fino al 7 gennaio. Quindi si dovrebbe proseguire con la didattica a distanza.

Non ci sono buone notizie neanche per baristi e ristoratori. Anche durante le festività la chiusura rimane imposta alle 18.00. Su questa eventuale scelta non tutti i governatori sono favorevoli. Toti infatti ha dichiarato chese davvero si vuole aiutare economicamente le attività avrebbe più senso tenere i ristoranti aperti la sera e chiusi a pranzo, visto che sono chiusi uffici e scuole". Resta ancora da decidere l’orario di chiusura dei negozi. Sul coprifuoco poi nessun allentamento. Anche a Natale e Capodanno non si potrà uscire dopo le 22, ma pare che il Governo non imporrà un numero massimo di persone  a tavola per i tradizionali cenoni.  

Redazione