Attualità - 20 novembre 2020, 12:59

Il 25 novembre, sciopero nazionale dei mezzi di trasporto di 4 ore dalle 11 alle 15

Saranno garantiti i servizi scolastici prima delle ore 11.00 e dopo le ore 15.00

Mercoledì prossimo, 25 novembre, tutte le linee gestite della Società Riviera Trasporti saranno interessate dallo sciopero nazionale dei mezzi di trasporto di 4 ore con le seguenti modalità: dalle ore 11.00 alle ore 15.00 il personale viaggiante, le ultime 4 ore del turno gli impianti fissi con presidi assicurati. Saranno garantiti i servizi scolastici prima delle ore 11.00 e dopo le ore 15.00.

A comunicarlo è la Segreteria Regionale Autoferrotranvieri USB che ne spiega le motivazioni:

• Tutela della salute e sicurezza dei Lavoratori e della Collettività;
• provvedimenti di prevenzione tardivi ed inadeguati, a fronte della nuova e già attesa diffusione pandemica, in particolare dei servizi scolastici e delle attività lavorative/produttive;
• scarsa propensione ad investire realmente nella prevenzione del rischio di contagio;
• vergognoso ritardo alla corresponsione delle somme dovute alla cassa integrazione in riferimento al lockdown febbraio/marzo 2020;
• emanazione di un ‘quadro normativo’ (Decreti, protocolli di intesa ecc) che definisce delle misure di prevenzione insufficienti e, spesso, poco chiare rispetto agli obblighi dei datori di lavoro;
• assenza di un sistema di controllo efficace sull'attuazione degli obblighi di legge da parte delle aziende;
• assenza delle deroghe normative necessarie alla distrazione di utilizzo dei veicoli M2 -M3 Classe 2 e 3 ai sensi dei DD.MM. 18 aprile 1977, 14 novembre 1997, 20 giugno 2003 e loro modificazioni ed integrazioni; nonché alla possibilità di riempimento all'80% dei veicoli M 2 -M3 Classe 2 per tutta la lunghezza della linea e non sulla specifica tratta;
• assenza di misure a sostegno dei Lavoratori del TPL varate dal Governo; che si è mosso unicamente in favore delle aziende esercenti il Servizio Pubblico Locale prevedendo sia il finanziamento al 100% dei corrispettivi (art. 92 c. 4-bis DL Cura Italia), sia un Fondo di 600 mln per il risarcimento mancati introiti (art. 200 DL Rilancio) ed ulteriori 300 mln. per il rafforzamento del servizio con acquisto e/o noleggio mezzi; misure completamente disattese che hanno solo sottratto risorse per la garanzia dei livelli occupazionali e salariali agli addetti del settore;
• assenza di una politica atta alla ripubblicizzazione dei servizi essenziali: mai come in questa drammatica fase di pandemia si è evidenziato l'importanza che i servizi pubblici essenziali tornino ad essere gestiti in modo diretto dall'ente pubblico e non da Aziende che mirano a pubblicizzare le perdite e privatizzare profitti;
• assenza di un piano nazionale della mobilità;
• assenza di interventi strutturali che sappiano rispondere alle reali esigenze dei territori nella quantità, qualità e sicurezza del servizio.

C.S.