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Economia | 21 maggio 2020, 07:00

Come son cambiati i consumi durante il coronavirus

In tutta la Liguria l’emergenza di coronavirus ha radicalmente cambiato le abitudini di acquisto

Come son cambiati i consumi durante il coronavirus

In tutta la Liguria l’emergenza di coronavirus ha radicalmente cambiato le abitudini di acquisto, con una forte spinta verso gli acquisti online, anche da parte di quei consumatori che fino ad ora non avevano sperimentato la possibilità di procedere allo shopping mediante canali digitali.

Triplicata la crescita dei nuovi consumatori digitali

Qualche esempio? Secondo uno studio citato dall’AGI, dall’inizio del 2020 al mese di maggio sono stati 2 milioni di nuovi consumatori online nel nostro Paese, di cui 1,3 milioni giunti alle piattaforme di acquisto digitale proprio durante l’emergenza sanitaria di COVID-19.

Ne deriva che nel nostro Paese le persone che acquistano online sono oggi pari a 29 milioni di unità, mentre fino a febbraio 2020, ovvero prima dello scoppio del picco dell’epidemia in Italia, erano “solo” 27 milioni di unità. Per rendersi conto quanto sia stata forte l’impennata di nuovi acquirenti online, sia sufficiente fare un piccolo confronto rispetto allo stesso periodo del 2019: all’epoca i nuovi consumatori digitali erano stati “appena” 700 mila. Come a dire che, in fondo, negli stessi mesi del 2020 il loro numero è praticamente triplicato.

Un salto davvero notevole, che è evidente segno del cambiamento delle abitudini di acquisto e dei comportamenti dei consumatori italiani, e che dovrebbe consolidarsi nei prossimi mesi, anche a crisi (speriamo) finita.

Oramai, infatti, sempre più italiani si sono favorevolmente spostati nei confronti dell’e-commerce, che ha garantito la desiderata continuità di servizio nei confronti dei cittadini, per qualsiasi tipo di “merce”. Si pensi alle consegne di prodotti più tradizionali, come gli alimentari, o quelli più di nicchia”, come la cannabis light, peraltro consegnata in giornata in modalità express da CBDexpress.

Quanto crescerà l’e-commerce nel 2020?

A questo punto può giovare spostare l’orizzonte temporale dal presente al futuro, domandandosi quale potrebbe essere il prossimo sviluppo del commercio elettronico nel nostro Paese.

A rivelarlo è Netcomm, con il consorzio che non ha dubbi sul fatto che l’e-commerce sarà il segmento che crescerà di più nell’economia mondiale, con un aumento calcolato fino al +55%.

Per Netcomm, questo boom sarà sostenuto soprattutto dalla maturazione di alcune abitudini molto radicate, come ad esempio il consumo di cibo. La distribuzione di alimentari tramite consegna a domicilio sarà infatti un ricorso sempre più fruito, e sarà accompagnato da nuove formule come la possibilità di preparare a casa dei piatti da ristorante grazie alle consegne di appositi kit venduti online (l’aumento è previsto nella misura del 23%).

Tra gli altri settori che dovrebbero continuare a conoscere un ottimo sviluppo, anche alcuni di quelli che hanno già celebrato “positivamente” il proprio business durante il lockdown, come ad esempio le vendite di prodotti per gli animali (+ 154%), quelle di cibi freschi e confezionati (+ 130%) e i prodotti per la cura della casa (+ 126%) e della persona (+ 93%).

Insomma, i tempi sono cambiati – è proprio il caso di dirlo. E alcuni business sembrano essere più pronti di altri a cavalcare il nuovo trend.

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