Solidarietà - 10 maggio 2020, 16:29

Imperia: i dipendenti della ditta F.lli Carli donano 3600 euro alla Croce d'Oro, i ringraziamenti del Presdente della P.A.

“Ci è premuto molto dare un forte segno della nostra stima per lo spirito di iniziativa, che tanto dice, a dispetto del menefreghismo e della inconcludenza che sembravano aver segnato indelebilmente questi nostri tempi”

I dipendenti della ditta olearia F.lli Carli si sono autotassati in busta paga e hanno donato quanto raccolto (3.600 euro) alla Croce d'Oro di Cervo e Imperia onlus. A seguito di ciò il presidente della Pubblica Assistenza Gabriele Lalatta Costerbosa vuol rendere partecipi anche i lettori della lettera di ringraziamento rivolta ai donatori “Ci è premuto molto - spiega - dare un forte segno della nostra stima, non solo per la generosità, silenziosa e concreta dimostrata, ma per lo spirito di iniziativa, che tanto dice, a dispetto del menefreghismo e della inconcludenza che sembravano aver segnato indelebilmente questi nostri tempi”.  

La lettera:

"Ci sono cose che le parole, da sole, non possono comunicare: ‘La P.A. Croce d’Oro onlus di Cervo e Imperia è riconoscente ai lavoratori della ditta Olio Carli, per la donazione ricevuta, grazie ai fondi raccolti attraverso un prelievo sulle buste paga’. Questa sarebbe la notizia. Ma, dietro a questa notizia, c’è tutta la storia, inimmaginabile prima dell’altroieri, del coronavirus e delle persone che l’ hanno vissuta. Uomini e donne della stessa comunità che, assieme, su fronti diversi, ma solidarmente, si sono ritrovati a lottare: chi su di un ambulanza o in ospedale, chi sul posto di lavoro, o diligentemente rinchiuso in casa, a patire l’isolamento. Tutti con lo stesso scopo: resistere. Ognuno ha dato quello che ha potuto, ma c’è chi ha dato di più. E siete voi. Con la vostra raccolta avete offerto non solo parte del vostro denaro, ma una ricchezza che vale molto più dei soldi: L’iniziativa. Vi pare poco? La forza di ‘fare’; concretamente e in silenzio, quando lo sport più in voga è parlare, criticare, sputare sentenze o mostrarsi indignati e invadere i social con esibizioni del proprio ego. Tutta roba che non salverà mai una vita, ma nemmeno varrà un paio di guanti di plastica o una mascherina fatta in casa. Noi non vi diciamo. ‘Grazie’. Noi vi riconosciamo come fratelli e sorelle; compagni di vita. E in famiglia, tante scene, non servono. Vi vogliamo bene".

C.S.