Economia - 07 aprile 2020, 11:30

FARE SQUADRA: Sport in ginocchio! Compensi da pagare, redditi azzerati. Si pensa a ripartire dal settore giovanile. I dati dell'inchiesta

La nostra rilevazione evidenzia uno scenario terribile, preda da sempre di regole leggere, che prediligono riborsi spesa e gestioni allegre rispetto alla visione aziendale di una società sportiva

La rilevazione condotta dal nostro Gruppo Editoriale sul settore sportivo presenta uno scenario terribile, a tratti apocalittico. Le risposte, vere e pesanti, indicate da chi ha contribuito all'indagine on line evidenziano un settore in grande crisi che fa i conti in modo fortissimo con gestioni leggere, ancorchè di società anche blasonate, tra rimborsi spese e contratti allegri per sportivi ed istruttori.

Hanno partecipato all'inchiesta società dilettantistiche, atleti, istruttori e gestori di palestre, nonchè operatori della filiera sportiva, alternando situazioni senza dipendenti con quelle con oltre 200 iscritti.

Il 78,9% dichiara che non potrà pagare stipendi / compensi ai proprii dipendenti, istruttori, atleti e collaboratori. Per interpretare questo dato occorre calarsi nella realtà del mondo sportivo e sapere cosa sono i 'contrattini' cosa accade nelle ore extra, far finta di non vedere rende tutti deboli oggi. Il dato è da brividi.

Le realtà sportive non pensano minimamente di chiudere (78,9%), guardando alle prossime stagioni sportive, ma consapevoli che i primi a rimetterci sarà il 'personale' con cui c'erano accord.

Oltre il 60% attende le misure del Coni per far fronte alla crisi, però già circa il 30% dichiara che chiederà loro di rinunciare in toto o in parte ai compensi.

Solo il 26% dichiara di riuscire a pagare tasse (sportive) e imposte statali. Questa diventerà una debacle sulle casse delle Federazioni, che dovranno decidere a breve che politica adottare per sostenere le iscrizioni ai campionati, oppure si rischia di avere meno squadre per le varie discipline.

Oltre il 60% dichiara che in merito ad abbonamenti o quote pagate ma non totalmente usufruite la strada principale sarà quella di farle usare nella nuova stagione o alla riapertura, pena la rinuncia agli importi; nessuno pensa alla restituzione, ancorchè parziale, cheidendo esplicitamente a genitori e atleti e iscritti di allinearsi a questa esigenza.

Oltre il 70% degli atleti si è messo il cuore in pace su stipendi e rimborsi e sa che dovrà rinunciarvi, il dato conferma le indicazioni delle soscietà sportive e quindi identifica una netta linea di condotta del reparto. A questo si aggiunge gli stipendi non erogati in marzo (oltre 70%) che crea preoccupazioni per la vita quotidiana, sopratutto per i dipendenti non normati da contratto, leggasi anche gestiti in modo 'leggero' meglio detto....

I gestori indicano al 60% circa la difficoltà a pagare utenze ed affitti delle strutture chiedendo a gran voce interventi su affitti e contributi.

Il compito di tutela e sostentamento delle attività sportive è indicato in modo chiaro nel Coni e nelle singole Federazioni.

Le sponsorizzazioni sono un tema pericoloso, per la maggiorparte saranno disattese o pagate in ritardo alla luce del fatto che per oltre il 75% i campionati sono FINITI

Per il 90% la grande preoccupazione sono gli annullamenti dei tornei giovanili, che da sempre sono fonte di reddito per le società, nonchè le chiusure di bar e negozi interni, azzerando i redditi ed indicando una perdita media che va dal 40% al 60% delle risorse annuali.

Per il 61% tutta la ripresa sarà puntare sui settori giovanili, iniziando sin da subito a pensare che occorre lavorare per la nuova stagione sportiva e comunque per tutti....dopo l'estate!

Liberi i commenti, lo scenario stante alla nostra rilevazione è questo.

Chi vuole ricevere l'inchiesta completa via mail può scrivere a media@morenews.it