Attualità - 31 marzo 2020, 10:00

Medico ventimigliese lancia un'idea "Perchè non fare una sottoscrizione per fornire i medici di base di un plussiometro?"

In modo da distribuirli ai pazienti sintomatici e seguire in modo più appropriato l'andamento della loro malattia.

Mauro Trucchi, Dottore di Medicina Generale a Ventimiglia ci ha scritto in relazione all’aumento dei casi tra i suoi pazienti come molti altri suoi colleghi, per fortuna non gravi con sintomi riferibili a malattia da nuovo coronavirus:

“In base alle linee guida vigenti queste persone sono seguite a domicilio esclusivamente via telefono. Quindi posso basare la mia valutazione del caso, e la decisione o meno di proporre un ricovero, esclusivamente sui racconti del Paziente e dei suoi famigliari. Tuttavia esiste un semplice e poco costoso strumento il pulsiossimetro che consente una veloce misurazione della ossigenazione che da solo potrebbe permettere di riconoscere rapidamente e tempestivamente i casi più gravi che stanno evolvendo verso la pericolosa polmonite (SARS), differenziandoli in modo preciso e sicuro da tutti gli altri moltissimi casi di possibile infezione da coronavirus che, pur perdurando nel tempo, non presentano una vera e propria situazione di gravità. Ora leggo quotidianamente nei vostri articoli, di raccolte fondi e donazioni da parte di istituzioni, fondazioni ed anche di semplici cittadini. Vorrei chiedere a tutte queste ‘Persone di buona volontà’, di prendere in considerazione la possibilità di acquistare un certo numero di pulsiossimetri e di fornirli ai medici di base in modo che noi possiamo distribuirli ai pazienti sintomatici e seguire in modo più appropriato l'andamento della loro malattia. Ciò permetterebbe di riconoscere tempestivamente le situazioni gravi e contemporaneamente limitare gli accessi al Pronti Soccorsi. Questo strumento ha un costo molto basso (circa 20/30 €uro) quindi fornire i circa 100 Medici di Medicina Generale della nostra Provincia di un paio di pulsiossimetri costerebbe intorno ai 6000 euro, forse meno se si facesse un ordine cumulativo”.

Carlo Alessi