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Economia | 12 luglio 2019, 07:00

Cannabis light, qual è la vera storia?

ll cambiamento delle percezioni sulla cannabis ha portato molti coltivatori a rivalutarla

Cannabis light, qual è la vera storia?

ll cambiamento delle percezioni sulla cannabis ha portato molti coltivatori a rivalutarla è soprattutto a guardarla sotto un altro aspetto anziché come una pianta selvatica indesiderata.  

Questa netta inversione di tendenza è la risultante della grande popolarità raggiunta dalla cannabis in tutto il mondo e che è ambita soprattutto da ricercatori, professionisti medici e consumatori entusiasti dai diversi effetti medicinali e ricreativi che ogni ceppo produce in modo univoco.  

In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla cannabis light e come la gente la consuma.  

Come nasce la cannabis light? 

La cannabis light è quella oggi maggiormente usata sia per il vaping che per scopi medicinali in quando come si evince dal nome stesso contiene basi livelli di THC ovvero la sostanza psicoattiva dell’omonima pianta di marijuana.   

Premesso ciò, è importante sapere che il consumo di cannabis light oggi molto popolare è figlio di antiche tradizioni; infatti, resti di questa pianta sono stati recuperati da sepolture nel bacino del Turpan (ca. 800-400 a.C.) nel nord-ovest della Cina, facendo dedurre agli scienziati che probabilmente veniva usata per riti sciamanici o medicinali.  

In pratica, a quel tempo, il prodotto si consumava nella sua forma originale, usando dei grinder per la pianta di cannabis in modo da sminuzzarla e renderla adatta al consumo.  

Storicamente, le piante di cannabis utilizzate per questi scopi comportavano l'ingestione orale o l'inalazione del fumo o dei vapori prodotti dalla combustione della pianta essiccata.  

Oggi, con delle normative ben delineate e che si attengono alla legislazione dei vari paesi del mondo, l’uso della sostanza per scopi ricreativi è molto diffuso e proprio la cannabis light ha raggiunto i vertici della popolarità come si evince dai tantissimi negozi fisici e store online che la propongono.  

Le normative italiane sulla cannabis light 

La costante crescita dell’interesse legato alla coltivazione della canapa light ha suscitato l’interesse della Confederazione Italiana Agricoltori che ha deciso di redigere un codice di autoregolamentazione in modo che i produttori seguano attentamente tutte le fasi di lavorazione della pianta (semina, raccolta, confezionamento, conservazione e stoccaggio).  

Lo scopo è di ottenere un prodotto di alta qualità e soprattutto certificato quindi in grado di tutelare il consumatore finale sia esso un amante del vaping che un presidio medico sanitario che usa la cannabis light per scopi terapeutici.   

Di fondamentale importanza quando si parla di cannabis light è il limite dei livelli di THC in essa presenti; infatti, la legge stabilisce deve essere inferiore allo 0,2% (regolamento europeo), anche se con una tolleranza che non può comunque superare lo 0,6% previo sequestro dell’impianto di coltivazione.   

I diversi modi per vaporizzare la cannabis light  

La cannabis light oltre che essere legale e facilmente reperibile, oggi viene consumata in diversi modi tutti strettamente correlarti alla vaporizzazione dei suoi semi da cui si estrae olio che contiene CBD ovvero la sostanza non psicoattiva della pianta.  

Premesso ciò, va quindi detto che alcuni consumatori aggiungono i semi di cannabis light in un braciere che li riscalda e emana vapori che in una camera da letto si rivelano ideali per curare alcune patologie legate all’apparato respiratorio.   

Il metodo più diffuso a riguardo del consumo di cannabis light è tuttavia quello legato all’inalazione della sostanza opportunamente resa liquida dai brand produttori e che può avvenire per mezzo delle cosiddette sigarette elettroniche.  

Le popolarissime penne per il vaping 

Le penne per il vaping vengono definite tali poiché hanno la stessa forma di quelle per scrivere (o più spesse) e sono progettate specificamente per inserirvi olio o distillati.  

Questi dispositivi sono costituiti da una cartuccia, che contiene l'olio o il distillato di cannabis, e una batteria, che fornisce il calore. Ovviamente la scelta di questo vaporizzatore deve essere oculata poiché sul mercato ce ne sono alcuni illegali e considerati non buoni e in grado di generare diverse tipologie di malattie polmonari.  

A margine va altresì aggiunto che la cannabis light è disponibile in svariati gusti quindi in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi utente. 

Richy Garino

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