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Politica | 03 luglio 2019, 14:54

Tavola rotonda sulla sanità a Taggia con UIL, Regione, ASL 1 e Comune. Privatizzazione e Ospedale Nuovo al centro del confronto

Il messaggio è chiaro sul futuro Ospedale Nuovo: un'unione d'intenti per dare al territorio una struttura richiesta da tempo ed all'avanguardia, con un occhio di riguardo ai cittadini ed ai lavoratori.

Sanità, pubblico, privato infrastrutture, servizi e ospedale (unico) nuovo. Sono questi alcuni dei temi toccati questa mattina a Villa Boselli ad Arma di Taggia, nell'ambito dell'iniziativa 'Liguria in salute?'. Una tavola rotonda organizzata dalla UIL per confrontarsi su queste importanti tematiche di attualità ma che andranno ad influire sul futuro non solo di Taggia ma dell'intera provincia di Imperia.



Un confronto al quale hanno preso parte i principali rappresentanti dell'importante sigla sindacale: Antonio Foccillo, segretario nazionale della UIL; Mario Ghini, segretario generale UIL Liguria; Alfonso Pittaluga, segretario confederale regionale UIL Liguria; Milena Speranza, segretaria generale UIL FPL Ponente Ligure. Con loro il volto delle istituzioni, rappresentato da: Marco Scajola, assessore regionale; Mario Conio, il sindaco di Taggia; Davide Dulbecco, facente funzioni direttore amministrativo dell'ASL 1 della provincia di Imperia, recentemente subentrato a Sara Cagliani ed oggi in rappresentanza del direttore generale dell'azienda sanitaria imperiese, Marco Damonte Prioli. Presenti in sala anche il consigliere comunale di Sanremo, Eugenio Nocita e l'assessore di Imperia, Luca Volpe. Assente invece l'assessore regionale alla sanità, Sonia Viale. 

Milena Speranza ha spiegato il valore dell'iniziativa che oggi fa tappa a Taggia: “Questo è il secondo convegno di un'iniziativa che la UIL regionale sta attivando su tutto il territorio ligure. Ieri c'è stato il primo incontro su Genova. Oggi parliamo del ponente dove si andrà ad attivare l'Ospedale Unico che nascerà qui e per il quale abbiamo avuto come ultime informazioni, la possibile costruzione da parte di INAIL. Qui, abbiamo un Ospedale, quello di Bordighera che andrà privatizzato, affittato e comunque avremo dei lavoratori che lavoreranno con un contratto pubblico e privato. La UIL non si è mai posta contro purchè ci siano progetti ben definiti e si abbiano strutture in grado di dare risposte alla nostra provincia ed al nostro territorio che ha bisogno di avere specializzazioni e qualità che oggi sono state un po' perse”.

Il segretario nazionale Foccillo ha rimarcato: “La sanità è uno dei problemi più grossi del nostro Paese in termini di organizzazione di spesa ma è un servizio essenziale tutelato dalla Costituzione che va garantito a tutti i cittadini in tutti i territori. C'è una sanità che funziona in modo eccezionale in alcune regioni e c'è una sanità che per motivi strutturali, organizzativi ed economici che non produce effetti. Oggi si discute di quello che avverrà con tre ospedali, Bordighera, Cairo ed Albenga che verranno privatizzati, un numero non eccessivo ma che proporrà dei problemi intanto sul personale e la gestione. Vogliamo garanzie su queste persone nel passaggio al privato. Noi pregiudizialmente non siamo contro ma siamo per entrare nel merito della discussione e confrontarci con le istituzioni. A noi interessano il benessere dei cittadini e quindi una struttura sanitaria funzionante che garantisca i servizi e tutelare i lavorativi professionalmente preparati. Un altro dei problemi grossi che ha la sanità è la carenza di personale. Quest'anno si perderanno 8mila medici. Noi chiediamo al ministro Grillo e Buongiorno che si faccia un'operazione straordinaria di assunzioni”.

“Qua ci sono tre ospedali che andranno verso una sorta di privatizzazione. - ricorda il segretario generale regionale, Ghini - Dietro questo non c'è solo la prestazione ma anche il personale. Che cosa significa quindi andare sotto il privato ed armonizzare il trattamento retributivo per questi lavoratori. Allo stesso tempo capire con le istituzioni, anche con la Regione, cosa significa il 25% di privatizzazione, se è un più anche rispetto agli attuali servizi o se è un compensare le attività da una parte all'altra andando a penalizzare il territorio, già gravato da tre ospedali che sono con l'acqua alla gola”.

Trovandosi a Taggia a parlare di sanità non si poteva che finire a parlare di Ospedale Unico, o Nuovo. La nuova struttura sanitaria dal costo di 225milioni di euro, garantiti da INAIL e che offrirà 600 posti letto. Tempi di realizzazione? Almeno 3 anni, con un fortissimo impatto su Taggia ma anche su tutta la provincia imperiese, in quanto la nuova struttura porterà alla progressiva dismissione dei nosocomi di Sanremo ed Imperia.

“Il tema dell'Ospedale nuovo è sempre più di grande attualità, alla luce delle nuove vie di finanziamento emerse grazie ai fondi INAIL. Un tema così ambizioso deve trovare una coesione delle forze sociali e della forza politica e delle amministrazioni. - esorta il primo cittadino di Taggia, Mario Conio - Un'occasione unica, da non perdere per dotare questa provincia di una infrastruttura finalmente al passo con i tempi. Oggi abbiamo già un Ospedale Unico ma spacchettato sul territorio e questa crea disservizi importanti, antieconomie evidenti e dei disagi per i nostri concittadini, sballottati tra i vari poli. Cogliamo l'occasione a patto che ci sia un'unità d'intenti ed una capacità di arrivare ad un risultato importante”.

“Noi siamo favorevoli all'Ospedale Nuovo e auspichiamo che questa possa essere la prima di una operazione da fare in tutta la Liguria. - aggiunge il segretario Ghini - Questa possibilità di collaborazione tra enti pubblici è un fattore importante che va portato avanti. Ci auspichiamo che i tempi di realizzazione siano veloci perchè il ponente ha bisogno di una struttura adeguata ed al passo con i tempi”.

“Sono qua nella mia veste di assessore all'edilizia ed all'urbanistica, quindi parliamo di sanità intesa come nuove strutture edilizie con una pianificazione urbanistica nel nostro territorio, con lo sviluppo di aree che ospitino realtà sanitarie. C'è un grande interesse per la realizzazione di strutture sanitarie in edifici da recuperare. L'ospedale nuovo qui a Taggia, dovrà nascere ed esserci. Una grande sfida da parte della regione e di molti cittadini del ponente. E' una sfida che si vuole vincere per ridare dei servizi. Lavoreremo con il Comune anche per quanto riguarda tutti i percorsi urbanistici che si dovranno fare per avere le carte in regola ed essere pronti per portare avanti questo importante progetto”.

Stefano Michero

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