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Politica | 08 aprile 2019, 18:03

Processo 'Breakfast' a Claudio Scajola, il pentito Virgiglio tira in ballo anche l'ex Ministro Paolo Savona

Virgiglio fa il nome anche dell’ex ministro Paolo Savona, scelto dal premier Conte, per guidare il dicastero degli affari europei che ha lasciato per assumere la presidenza di Consob

Processo 'Breakfast' a Claudio Scajola, il pentito Virgiglio tira in ballo anche l'ex Ministro Paolo Savona

Ugolini aveva scelto Scajola come canale perché conosceva molto bene il professore Savona, all’epoca presidente di Impregilo ed ex ministro”. 


È di nuovo il collaboratore di giustizia Cosimo Virgiglio a tirare in ballo l’ex ministro dello Sviluppo economico, e attuale sindaco di Imperia Claudio Scajola, nell’affare dei lavori di ammodernamento di un tratto della Salerno Reggio Calabria su cui la cosca Molè, attiva a Gioia Tauro con influenza su tutta la Piana, aveva interessi mafiosi. Adesso però, Virgiglio fa il nome anche dell’ex ministro Paolo Savona, scelto dal premier Conte, per guidare il dicastero degli affari europei che ha lasciato per assumere la presidenza di Consob.

Il “pentito” oggi è stato contro esaminato dai difensori degli imputati del processo “Breakfast” che oltre a Scajola vede alla sbarra Martino Politi, Mariagrazia Fiordelisi e Chiara Rizzo, ex moglie di Amadeo Matacena, attualmente latitante a Dubai dopo aver rimediato una condanna definitiva a tre anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Le accuse nei loro confronti riguardano proprio il presunto tentativo di aiutare Matacena a trasferirsi dagli Emirati Arabi in Libano per continuare a rendersi latitante. Il capo di imputazione, per Scajola e la Rizzo, però è aggravato sia dall’aver agevolato la ‘ndrangheta calabrese e anche un’associazione segreta. Non è un caso che l’accusa abbia chiesto al Tribunale reggino, presieduto da Natina Pratticó, di far entrare nel processo proprio Virgiglio, un imprenditore legato alla ‘ndrina Molè, ma anche un soggetto inserito in contesti masso-mafiosi.

Ai magistrati dell’Antimafia dello Stretto, Virgiglio aveva riferito durante le indagini - proprio in merito a queste vicende legate alla massoneria - la presunta intermediazione di Scajola. Una intermediazione voluta da Ugolini, ambasciatore di San Marino e Gran Maestro. Stando alle parole del collaboratore, Ugolini avrebbe scelto Scajola come “canale” in virtù della sua conoscenza con Savona il quale, all’epoca dei fatti, era il vertice di Impregilo, società che aveva vinto l’appalto dei lavori autostradali.

Nel giugno del 2005 -ha affermato il collaboratore di giustizia - c’è stato uno dei primi approcci della famiglia Cedro, i quali hanno chiesto ad Ugolini, per conto dei Molè, di intervenire con Impregilo".

L’ “emissario” dei Molè sarebbe stato l’imprenditore Carmine Cedro. Un imprenditore che però, era attivo nel settore dei biliardi e delle macchinette da gioco è che grazie ad un campionato di biliardo svoltosi a Roma, a Villa Vecchia, "iniziò - ha chiarito già nelle scorse udienze Virgiglio - ad entrare nel sistema Ugolini".

Vari sarebbero stati gli incontri. “Nel giugno del 2005 - ha dichiarato il collaboratore - c’è stato uno dei primi approcci della famiglia Cedro per conto dei Molè con Ugolini, cui hanno chiesto di intervenire con Impregilo”. Questo primo incontro si sarebbe tenuto a Roma e poi gli altri a Gioia Tauro, a casa di Cedro. 


Nel 2006, dopo la morte di Ugolini, questi presunti incontri sarebbero continuati. “Io ero in macchina e lui (Cedro ndr) mi ha chiamato - ricorda il pentito- e mi ha detto 'siamo a Diano Marina, stiamo scendendo'. Virgilio ammette di non sapere se poi in concreto Scajola si adoperò. “Non so se Scajola fece qualcosa – ha sottolineato – ma di certo Rocco Molè ha praticamente monopolizzato i cantieri per i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria”.

Il processo è stato aggiornato al 15 aprile ed è previsto il contro esame del sostituto commissario, Giuseppe Gandolfo, uno degli investigatori della Dia che si è occupato degli approfondimenti del “filone” relativo al sistema massonico ipotizzato dalla Procura reggina.

Dalla nostra corrispondente Angela Panzera

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