Papavero: la natura lasciò decidere
La natura nel proprio fermentare continuo, ribollire di idee pazze, quasi illogiche, nell’attenzione continua ai particolari, alle strutture, all’ordine scompigliato, decise di affidare la propria leggerezza di colori tenui a pochi petali.
Lasciò alla leggiadria di unirsi alla semplicità, usando pastelli spuntati per evitare che le tonalità fossero troppo incisive. La bellezza volle rimanere a guardare la sua creazione, permalosa. Appariscente, lasciò alla terra l’accoglienza della semplice pianta, non volle foglie sul proprio gambo affinché l’attenzione ricadesse sulla corolla, ma volle arricchirsi di curve irregolari a che non ci si potesse orientare nella salita al fiore.
Leggero ma rigido, affinché esso stesso potesse determinarne l’eleganza e la sregolatezza. Sparpagliato nei prati incontaminati, trovò mani delicate che cercarono di domarne la bellezza scapigliata, avvicinandone i pollini per esaltarne le tinte, arricchendole di colori caldi e accoglienti, quando per nascita il rosso dominava incontrastato. La natura stupita nel vedere la creatura impose alla bellezza di effondere il proprio fascino duraturo. Il papavero, con i propri petali stropicciati, amato dal sole tiepido, arricchì di fervore della terra, conferendole una pennellata di magnificenza.
Fatevi travolgere in modo disordinato dai colori e dai pensieri… Un giorno, dal loro rimescolarsi, nascerà una nuova idea ricca di tonalità differenti. La luna tramonta portando con sé i sogni, un nuovo giorno inizia per poterli realizzare.